Furia Marche contro il Governo: «Di nuovo dimenticati. Anche a noi i soldi del Sud»

Furia Marche contro il Governo: «Di nuovo dimenticati. Anche a noi i soldi del Sud»
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ANCONA - Non si ricorda un passaggio della recente storia economica delle Marche in cui il presidente della Camera di commercio delle Marche, la quinta camera d’Italia, e il presidente di Confindustria Marche attaccano il governo nello stesso giorno. Il casus belli è il decreto Agosto, il punto preciso è il pacchetto di incentivi per le assunzioni al Sud proposte dal ministro per il Mezzogiorno Giuseppe Provenzano.




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Le aziende del Sud che a partire dal primo ottobre assumeranno con un contratto stabile o stabilizzeranno un precario, avranno un taglio dei contributi del 30%. Per quest’anno ci sono un miliardo e 200 milioni, per il prossimo 4 miliardi. Di più: nelle intenzioni dovrebbe essere una misura stabile e per i prossimi anni l’idea è di pescare dal Recovery plan dell’Unione europea. 
 
La rivolta dell’economia
Uno schiaffo alle Marche, l’ennesimo. Prima il governo che tutela le regioni a statuto speciale e dà il contentino agli altri (si attendono le cifre precise) sui fondi per tamponare le minori entrate delle Regioni per il Covid, adesso il governo che studia gli incentivi per le regioni meridionali. C’è sempre qualche furbo che arriva prima delle Marche. Spesso è il Nord, stavolta la frittata si è girata. In mezzo, tra i vasi di coccio, le Marche ci sono puntualmente. Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche non ci sta. «Ho chiamato subito il sottosegretario Morani. C’è grande malumore tra gli imprenditori marchigiani rispetto a provvedimenti monchi, che escludono la nostra regione da quel sostegno deciso che il governo ha destinato solo alla regioni del Sud Italia: sono certo che si troverà una soluzione intelligente ed efficace». Sabatini prova a vederla in positivo ma lo schiaffo è forte, il banco di prova per una regione sulla rampa per le Regionali è terribile: «bbiamo bisogno, per questa ragione, di una cura pubblica attenta ed efficace, che tenga conto delle 4 crisi che in un decennio si sono abbattute sulle Marche (la grande recessione, il fallimento di Banca Marche, il terremoto e ora la pandemia) e che ci hanno indebolito». 
Gli industriali all’attacco

Sabatini ha ringraziato Morani e, tra le righe, stimola anche il ministro delle Infrastrutture De Micheli per il piano di rilancio annunciato: «Ma è evidente che le infrastrutture sono al servizio di un sistema produttivo che deve essere messo nelle condizioni di tornare a essere competitivo» ha concluso Sabatini. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è Claudio Schiavoni, leader degli industriali delle Marche: «La nostra regione – dice –ha sofferto le crisi cicliche in maniera progressivamente più intensa rispetto alle altre regioni. Non possiamo essere ancora una volta marginalizzati». In serata la risposta del sottosegretario pesarese Alessia Morani: «La decontribuzione per il mezzogiorno approvata nel Decreto agosto è una misura giusta ma altre zone dell’Italia sono molto in sofferenza: ho proposto al ministro Patuanelli di verificare le condizioni per estendere questa misura anche alle aree di crisi complessa». Ascoli, Fermo e Macerata sperano.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico