Il ritorno dei nonni-sitter ma con l’incognita dei parchi: lunedì la fine della quarantena

Il ritorno dei nonni-sitter ma con l’incognita dei parchi: lunedì la fine della quarantena
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Liberi tutti, dal 4 maggio? Sì, anzi no. O meglio: ni. Il nuovo decreto del Governo per la Fase 2 apre i cuori alla speranza di abbandonare la reclusione coatta. Apre le porte delle nostre case. Ma con prudenza, con circospezione. Con la mascherina. E i tanti nonni, che in queste settimane hanno sfilato nelle pubblicità televisive, affacciati dai tablet a salutare con la manina i nipoti preoccupati per la loro salute, potranno tornare a occuparsene. Perché sono congiunti (categoria nella quale dovrebbero rientrare anche i fidanzati), per visitare i quali è consentito uscire dall’abitazione, dal quartiere. Persino dalla città, ma restando nella stessa regione. 


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«Ci toccherà aspettare Natale o l’anno nuovo, temo, prima di riabbracciare i tre nipoti più piccoli, che vivono con i genitori in Germania». L’ingegnere Franco Baldelli in questo non è ottimista. «Non immagino tempi brevi, per spostamenti da una nazione all’altra. Assieme a Maria, mia moglie, me ne farò una ragione: li incontriamo spesso sul pc, con lunghe chiacchierate. Certo, ci mancano il contatto fisico, le coccole reciproche. Ma mille chilometri di distanza sono tanti. L’importante è che stiano bene». Sono anche saltati i pranzi del sabato, appuntamento clou della settimana con i tre figli che vivono ad Ancona e i nipoti più grandi, e da due mesi loro vivono isolati. Ognuno a casa sua. 


Però dal giorno di san Ciriaco, il 4 maggio, si potrà riprendere contatto fisico con i congiunti. E anche quelle coppie, che finora, a scuole chiuse, hanno potuto fronteggiare l’emergenza dei figli piccoli a casa, potrebbero dover contare di nuovo sul baby-sitting gratuito dei nonni. Ma è lontana nel tempo, la corvée quotidiana. E la ripresa delle abituali attività sarà limitata dalle doverose precauzioni, come ci ripetono gli esperti, soprattutto nei confronti di coloro che hanno superato la soglia dei sessant’anni. I nonni, appunto. Però, le fabbriche stanno riaprendo e si sta riaffacciando l’esigenza di badare ai nipoti. Verrà voglia di portare i piccoli a giocare al parco. Ma attenzione: anche se il Comune ha lanciato una campagna di manutenzione generale del verde pubblico, le aree attrezzate per i bambini resteranno comunque sbarrate, e bisognerà sorvegliare l’istinto, per mesi frustrato, di azzardare una partita a pallone, nascondino e rincorse a perdifiato sui prati. Un’apprensione in più, certamente, per i nonni. 


«Il mio prossimo compleanno non lo voglio festeggiare in balcone», ha scritto Giovanni, prima elementare, in un pensierino sul tablet. Voglia di libertà, che mal si concilia con le apprensioni di nonni e genitori, e le limitazioni che tuttora il Governo e il buon senso impongono ai cittadini. Ma c’è da scommettere che dopo quel 4 maggio una buona percentuale di nonni tornerà in servizio. E di sicuro, almeno sulle prime, stavolta non sbufferanno.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico