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ANCONA - Da una parte la possibilità sempre più concreta che la Regione Marche vari un piano Ristori-bis dopo la Piattaforma 210 di Ceriscioli. Dall’altra parrucchieri ed estetiste in pressing per la riapertura anche in zona rossa.
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Cna e Confartigianato lanciano la petizione online e fanno appello ai parlamentari marchigiani perché si facciano portavoce con il governo centrale del grido d’allarme del settore. Attività al collasso e abusivismo dilagante, questi i temi centrali affrontati ieri mattina durante la conferenza stampa congiunta voluta dalle associazioni artigiane che rappresentano il comparto del benessere.
Riaprire subito
In collegamento il governatore Francesco Acquaroli che ha condiviso le posizioni sulle riaperture in sicurezza e ha confermato l’arrivo di un provvedimento regionale di ristori alle attività più colpite, come peraltro già anticipato martedì scorso dal Corriere Adriatico.
Il coro del comparto del benessere è unanime: riaprire subito.
L’annuncio
«Stiamo lavorando ad un decreto - annuncia Acquaroli - che dovrebbe riguardare un risarcimento alle imprese che in queste ultime tre settimane non hanno potuto lavorare». Manovra già anticipata dal Corriere Adriatico che, secondo quanto trapelato, convoglierebbe una cifra complessiva tra i 40 e i 50 milioni di euro. L’altro tema caldo affrontato dal governatore è quello dei vaccini. «Se, come annunciato, nel mese di aprile arriverà un quantitativo importante di vaccini - prosegue - la campagna entrerà nel vivo ed entro la fine del mese avremo un numero di cittadini marchigiani vaccinati tale da consentire un miglioramento della curva epidemiologica. Ci impegneremo al massimo per far uscire la regione da queste restrizioni che penalizzano in maniera forte tutte le categorie». Ma come se non bastasse, in questa fase di forte crisi imperversa anche l’abusivismo.
Gli abusivi
L’altra faccia della crisi è il lavoro nero che, come denunciano Cna e Confartigianato, comincia a dilagare in tutta la regione. «La chiusura forzata sta implementando il fenomeno - spiega Perlita Vallesciani, presidente Cna Estetiste Marche - con conseguente aumento dei rischi per la salute delle persone. Operatori totalmente abusivi si presentano a casa senza alcun dispositivo di protezione e senza rispettare le misure di sicurezza che invece vengono adottate nei saloni».
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Corriere Adriatico