ANCONA - Le Marche entrano in zona rossa con la prepotenza del caos amministrativo-sanitario: un caso conclamato di Coronavirus, altri due tamponi positivi al test e uno strappo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Il giallo degli ottantenni di Fano: sono i primi due casi autoctoni. Non si sono mai mossi dal territorio
Mascherine a 5mila euro: denunce e sequestri anche nelle Marche per i "furbetti" del coronavirus
LEGGI ANCHE: Allarme coronavirus, mascherine come l'oro: forzato il cancello dell'azienda che le produce
L’emergenza varca per la prima volta i confini regionali martedì mattina, con il caso positivo di un cacciatore-ristoratore che abita a Morciano di Romagna, in Valconca, a un soffio dalle Marche. In tarda serata il virus è già qui, in territorio Pesarese: il 29enne che vive tra Vallefoglia e Piacenza, responsabile sviluppo di Lidl a Somaglia, cinque chilometri da Codogno, epicentro della zona rossa, tornato a casa lo scorso weekend, è contagiato: evidenziato dai primi test, viene ribadito dalla contro-verifica nel centro diagnostico di riferimento nazionale dell’Istituto superiore di sanità, a Roma. Il giovane è ricoverato, in buone condizioni, all’Ospedale di Torrette. Di lui Ceriscioli elogia il «comportamento di buona attenzione»: non è andato al pronto soccorso né dal medico, ma ha seguito il triage telefonico. I tamponi per la fidanzata e per l’anziana madre sono negativi. Il virus non indietreggia, come Ceriscioli: in serata risulta positiva, in attesa di conferma dall’Istituto superiore di sanità, una coppia di anziani di Fano. Sono i primi esempi di contagio autoctono, con molte relazioni, ma nessun contatto con i luoghi-focolai: in tarda serata sono stati trasferiti dal pronto soccorso di Pesaro - che verrà disinfestato - all’ospedale di Torrette. Il terzo tampone positivo è fuori giro. È un uomo contattato dall’ospedale di Rimini: l’operaio 56enne aveva accompagnato in un viaggio in Romania l’amico, il ristoratore contagiato dal virus. Residente a Piandimeleto, è in quarantena con i familiari. I timori si contano pure: sono state 1.099 le telefonate arrivate al Numero Verde Coronavirus 800936677 della Regione Marche.
LEGGI ANCHE: Ascoli, coronavirus, due casi sospetti in Riviera: negativa una donna, fiato sospeso per un ragazzo
L’epidemia scende verso sud, dirompe nelle Marche dove scattano misure di prevenzione anti-contagio contestate dal governo nazionale e dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Si va allo scontro istituzionale con la decisione, del Consiglio dei ministri, d’impugnare l’ordinanza. Il premier Conte attacca Ceriscioli a “L’Aria che tira” in onda su La7: «Ci ha sorpreso che dopo che tutti avevano concordato sul protocollo suggerito, le Marche hanno realizzato uno scarto, una deviazione». Assesta il colpo: «Questo non va bene perché se ognuno assume iniziative per conto proprio si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire». Le Marche-caso-nazionale, tuttavia, non scoraggiano il governatore che tira dritto e a fine giornata - dopo la prima riunione della cabina di regia - torna in diretta Facebook per annunciare che la sua ordinanza oggi arriverà sul tavolo di tutti, con i Comuni in prima linea. «A maggior ragione - resiste - servono le misure che abbiamo messo in campo: non devono spaventare o creare il panico, servono a fare sentire tutti più sereni». Ma il premier Conte non ci sta: «Disporre la chiusura delle scuole crea problemi per i genitori. Ha solo effetti negativi e non positivi». Nella polemica s’infiltrano anche M5S e Lega che accusano Ceriscioli di cercare solo «consenso elettorale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico