ANCONA - Oltre 600 controlli sulla filiera marchigiana a difesa dell’agroalimentare genuino e di qualità nei mesi del Coronavirus. L’emergenza sanitaria...
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Nelle Marche sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento oltre 38mila ettolitri di vini Doc, Docg e Igp, circa 33mila prosciutti tra cosce marchiate, tranci e vaschette, più di 55mila chili di altri salumi e 84mila chili di formaggi. Un’ottantina sono state le ispezioni in azienda. In totale i controlli hanno fatto riscontrare circa 40 irregolarità lievi, cui sono seguite diffide a rimettersi in regola quanto prima. “L'ottima reputazione del cibo marchigiano, e italiano in generale, nel mondo è data dalle buone pratiche di produzione ma anche da tutte queste azioni di controllo – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - Ben vengano, dunque, le ispezioni: difendono i consumatori e difendono anche le aziende oneste dalla concorrenza sleale di prezzi fuori mercato.
Nel tempo Coldiretti, con le aziende della rete di Campagna Amica, si è conquistata un rapporto di fiducia con i consumatori che premiano le produzioni locali e la vendita diretta. Sapere che a monte ci sono controlli su tutta la filiera non fa che rafforzare un rapporto che, durante l'emergenza, è proseguito con il servizio di consegne a domicilio dedicato alle persone che non potevano uscire di casa per le limitazioni agli spostamenti”. L’attività dell’Ispettorato ha riguardato anche il canale e-commerce con 445 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e Ebay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari. Frodi che non risparmiano le Marche con i casi riscontrati in passato di ciauscolo fake, Salamini alla Cacciatora tarocchi e wine kit, anche di Verdicchio dei Castelli di Jesi, per prodursi il vino in casa attraverso acqua e preparati solubili. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico