La Consob: «Banca Marche, azionisti beffati possono rivalersi su Ubi»

La Consob: «Banca Marche, azionisti beffati possono rivalersi su Ubi»
ANCONA – I risparmiatori rimasti beffati dall’azionariato Banca Marche possono rivalersi su Ubi, la nuova banca ripartita dopo il crac. A dirlo è la Consob. ...

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ANCONA – I risparmiatori rimasti beffati dall’azionariato Banca Marche possono rivalersi su Ubi, la nuova banca ripartita dopo il crac. A dirlo è la Consob.

E’ il principio che emerge da una serie di decisioni dell'Arbitro per le controversie finanziarie della Consob (Acf) pubblicate oggi. Le decisioni riguardano i ricorsi presentati da ex clienti di Banca Marche, acquistata da Ubi assieme a CariChieti e Banca Etruria. Secondo il collegio Abf, guidato da Gianpaolo Barbuzi, il decreto 180 del 2015 ha azzerato azionisti e obbligazionisti attraverso la risoluzione «ma non si possono ritenere inglobate in essa anche pretese (risarcitorie o altro) relative a rapporti contrattuali tra cliente ed intermediario per la prestazione di servizi d'investimento».

Rapporti che, in quanto tali, risultano unitariamente trasferiti dalla vecchia (Banca Marche, ndr) alla nuova banca (Ubi, ndr) e ciò proprio coerentemente con l'esigenza di preservare la continuità operativa dell'azienda bancaria». Secondo il Collegio Acf «i clienti della vecchia banca (Banca Marche) ai quali quest'ultima abbia collocato azioni di propria emissione ponendo in essere comportamenti violativi del quadro normativo di riferimento in materia di prestazione di servizi d'investimento, così come avrebbero potuto avanzare pretese risarcitorie nei confronti della vecchia banca (in modo del tutto indipendente dal loro status di azionisti e quindi, in ipotesi, anche dopo avere rivenduto le azioni sottoscritte), allo stesso modo non possono non ritenersi legittimati a procedere in tal senso anche nei confronti della nuova banca (Ubi), che - per quanto sopra rilevato - è da ritenersi subentrata, senza soluzioni di continuità, nelle situazioni giuridiche attive e passive facenti capo alla vecchia banca». Nel primo caso deciso oggi su Banca Marche, l'Acf ha condannato Ubi a pagare ai clienti ricorrenti della banca marchigiana 861,26 euro entro trenta giorni.   Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico