Confindustria, l’ultima farsa e i quattro gatti all’asilo

Confindustria, l’ultima farsa e i quattro gatti all’asilo
All’ultima assemblea nazionale Confindustria Marche Nord (Ancona e Pesaro) esprimeva 11 voti. Confindustria Centro Adriatico (Ascoli e Fermo) era a quota 5 e Macerata, da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

All’ultima assemblea nazionale Confindustria Marche Nord (Ancona e Pesaro) esprimeva 11 voti. Confindustria Centro Adriatico (Ascoli e Fermo) era a quota 5 e Macerata, da sola, a 4. Totale: 20 voti. Qualche esempio di altre territoriali: Bergamo 20, Brescia 21, Emilia centro (Bologna, Modena e Ferrara) 36, il Lazio 33.

LEGGI ANCHE:

Questa apparente, inutile passerella di voti documenta molto efficacemente il peso del mondo confindustriale marchigiano fuori dai nostri confini: zero. Uno zero, tuttavia, che i nostri valvassini di provincia travestiti da capitani di industria continuano a ignorare, giocando liberamente a crociati contro marrani a mesi alterni sotto il cielo di un’economia che sta sprofondando. Fusioni fatte e mai realizzate, in concreto, oppure proposte dalla sera alla mattina, saltate a ora di pranzo, ricomposte all’aperitivo per un piatto di lenticchie e affondate per ripicca. Tre presidenti dimissionari su cinque, gente che parla senza sapere cosa dice, una confusione che la metà basta. È saltato tutto. Le indicazioni dei saggi di Marche Nord (Casoli, Andreani e Bertozzini) per il nuovo presidente (Papalini) cercato con il lumicino di Diogene, spazzate dalle dimissioni dello stesso neo-eletto. Messo alla porta da Roma, con il contributo di Ancona. E per fortuna che era stata trovata un’intesa. Sapete a cosa è ridotta la rappresentanza di Confindustria Marche? Se va bene, 1.500 aziende. Su 160mila imprese quattro gatti, all’asilo per di più. Finirà che Pesaro resterà da sola se Roma non metterà tutti a sedere. Sarà meglio pensare a come arredare il tunnel se non riusciamo a uscire. E aspettiamo il commissario di turno, come i partiti di maggioranza della politica regionale ci insegnano. Buono zero a tutti.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico