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ANCONA - «Me lo hanno chiesto un mese fa e ho detto no. Ma con quello che sta succedendo adesso ho capito che non posso tirarmi indietro: ho sciolto la riserva e scendo in campo per la mia gente». Annarita Pilotti, imprenditrice fermana con origini maceratesi e un passato in polizia, sarà la nuova presidente di Confindustria Marche. Andrà a succedere a Claudio Schiavoni, che ha guidato la federazione regionale degli industriali dal 12 giugno 2018.
Una decisione figlia della situazione congiunturale e di un amore profondo per il proprio mestiere e per le Marche. Un passaggio di testimone che avverrà nel rispetto del principio di rotazione tra le cinque associazioni territoriali delle Marche: toccava a Fermo. E i fermani hanno saputo resistere anche a qualche timido tentativo di rompere quella tradizione consolidata: se fosse successo si sarebbe creato uno strappo definitivo dei rapporti tra le Confindustria provinciali, già logori da oltre un biennio.
Gli obiettivi
Il primo obiettivo della presidenza Pilotti sarà proprio quello di ricucire i rapporti, qualcuno anche tra singoli imprenditori, con l’obiettivo di arrivare a un’unica associazione degli industriali, con quel perimetro regionale che consentirebbe di ottimizzare i costi di gestione e avere più peso sia nei rapporti con la Regione Marche, sia con la casa madre di Viale dell’Astronomia. Un progetto che è sul tavolo da oltre un quarto di secolo e che per varie ragioni non è mai andato in porto, perché se a parole gli imprenditori che hanno guidato le associazioni provinciali si sono pubblicamente schierati per una Confindustria regionale, dall’altro – e cioè quando sono andati a parlare al proprio interno – hanno difeso le proprie rendite di posizione.
Da metà degli anni Novanta (presidenza Adolfo Guzzini) fino ai mesi scorsi si sono succeduti solo passaggi indietro.
Il bivio
L’economia marchigiana, e non solo i calzaturieri, oggi si trovano di fronte a un bivio: progettare un nuovo modello di sviluppo, sfruttando a proprio vantaggio i fondi del Pnrr e agganciando una possibilità di ripresa che continua ad avere dimensioni molto ampie (nonostante le tensioni internazionali), anche per via della caduta profondissima, oppure continuare a scivolare verso un sud che non è solo quello dell’Italia, rinunciando a ogni progetto di innovazione per guadagnarsi un isolamento strutturale dal quale sarà difficile riprendersi. Se queste sono le priorità del suo mandato, Annarita Pilotti potrà mettere in campo almeno alcuni suoi punti di forza: le buone relazioni con la politica nazionale, che ha coltivato con successo nei quattro anni alla guida di Assocalzaturifici, anche se le hanno causato qualche amarezza perché dalle promesse non si è passati ai fatti; la conoscenza del mestiere di imprenditore, il suo carattere forte e la sua carriera impetuosa, che la portano a essere anche politicamente scorretta.
E non è un caso se l’imprenditrice fermana abbia fatto il suo esordio ufficioso come rappresentante dell’industria delle Marche proprio dal palco principale del Micam, invitata dalla Camera di commercio delle Marche a fare il punto su come “Aggiustare la rotta” insieme a un panel di spessore nazionale, con il quale si dovrà confrontare dal giorno dopo la sua nomina ufficiale prevista entro giugno. Un’elezione semplice dal punto di vista formale perché votano solo i cinque presidenti delle Territoriali. Ai politici che hanno parlato prima di lei ha chiesto «sgravi fiscali per il taglio del costo del lavoro» e guardando il parterre che la stava ascoltando ha sottolineato: «Mi aspettavo di vedere più imprenditori».
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Corriere Adriatico