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ANCONA - Una nuova partnership commerciale. Ma soprattutto un vera propria azione di salvataggio firmata Terre Cortesi Moncaro (Montecarotto) per la cooperativa Marche Doc che detiene i marchi Colonnara (Cupramontana), noto brand specializzato nella spumantistica, e Pisaurum (Vallefoglia), già leader nella produzione di vini di qualità nell’area nord delle Marche.
L’aggregazione
Per il momento viene definita aggregazione. Moncaro, la più grande cantina delle Marche con oltre 10 milioni di bottiglie piazzate sui mercati nazionali e internazionali (il 40%) ogni anno, è una cooperativa (fondata nel 1964) con oltre 800 soci e un fatturato (nel 2021) di 29,8 milioni di euro. Perfezionato nelle scorse settimane, ufficializato ieri l’accordo con la cooperativa Marchedoc (un milione di bottiglie) che detiene i marchi Colonnara, noto brand specializzato nella spumantistica, e Pisaurum, già leader nella produzione di vini di qualità nell’area nord delle Marche.
Il salvataggio
Da tempo i rumors davano Colonnara, la storica azienda di Cupramontana, in acque incerte, esposta sul mercato alla ricerca di un possibile passaggio di proprietà che però non si è c concretizzato. Verdicchio apprezzato in mezzo mondo ma soprattutto bollicine di grande qualità quelle con l’etichetta Colonnara: il super premiato brut metodo classico riserva Ubaldo Rosi, brut metodo classico Verdicchio Doc biologico Luigi Gisleri e poi, il Cuvée tradition, un vino s pumante brut metodo Martinotti Verdicchio Doc biologico. Solo un assaggio per capire il patrimonio e la storia enologica di Colonnara. E del Verdicchio più in generale.
Le voci
«L’aggregazione è sicuramente un’arma vincente per l’affermazione sui mercati e per garantire agli agricoltori una remunerazione crescente del proprio lavoro - ha voluto sottolineare il presidente di Rette Cortesi Moncaro Doriano Marchetti - Siamo onorati di svolgere questo ruolo per il vino marchigiano. Ora Moncaro avrà la responsabilità della gestione commerciale di ulteriori brand, riconoscibili e affermati presso i consumatori, sfruttando il know how acquisito a livello nazionale e sui mercati esteri, favorendo quella sinergia positiva che punta a nuovi traguardi nel mondo del vino». Export, investimenti, tecnologia, sostenibilità e innovazione. «Nell’anno solare 2021 Moncaro ha complessivamente aumentato il proprio fatturato riuscendo a sopperire alle mancate entrate del settore on-trade con una grande crescita nell’off-trade – ha ribadito il direttore commerciale Luigi Gagliardini - il brand Moncaro è stato premiato dal consumatore della grande distribuzione che in tempi di forte incertezza economica come quelli della pandemia, si è affidato con fiducia a quei marchi che sono sempre stati una garanzia dal punto di vista del rapporto qualità prezzo». La prova per verificare il nuovo assetto è dietro l’angolo: a Verona torna infatti dopo due anni di stop (per la pandemia) il Vinitaly (dal 10 al 13 parile).
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Corriere Adriatico