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ANTONIO SACCONE
Commissario regionale Udc
Antonio Saccone, commissario regionale Udc, il centrodestra esce con le ossa rotte dall’elezione del Capo dello Stato.
«La gestione della partita del Quirinale purtroppo non ha giovato al centrodestra. Mantenere in equilibrio la variabile della coalizione di centrodestra e quella dei partiti nella maggioranza di governo era un’equazione impossibile.
Per rimettere insieme i cocci, il leader della Lega Matteo Salvini ha proposto di federare il centrodestra sul modello del partito repubblicano Usa: cosa ne pensa?
«Forse questo percorso lo si doveva fare nelle condizioni migliori, e non in quelle peggiori che stiamo vivendo ora. Detto questo, non c’è alcun tipo di chiusura da parte nostra, ma farlo in queste condizioni non è agevole, non in questo clima di diffidenza e veti incrociati».
Da dove si riparte, dunque?
«È questo che dobbiamo capire, se c’è la voglia di ricostruire. Parliamoci chiaro: non è che solamente i partiti della maggioranza di governo abbiano commesso degli errore. Anche chi non è nell’Esecutivo, come Fratelli d’Italia, non si è dimostrato elastico. Non comportiamoci in modo infantile accusandoci reciprocamente di slealtà. Cerchiamo invece di riflettere sul fatto che il cdx, pur essendo maggioranza, non riesce a far approvare la sua linea nei momenti decisivi».
Le eventuali “colpe”, insomma, sono ben distribuite.
«Un po’ di sana autocritica generale aiuterebbe, piuttosto che spendere tempo nel cercare un consenso che rischia di essere fine a se stesso».
A suo avviso, le tensioni, in particolare tra Lega e FdI, che si sono registrate a livello nazionale, rischiano di tradursi in un effetto domino anche nelle Marche?
«Auspico che sul territorio ci sia più lungimiranza e ponderazione. È il momento di ricostruire senza scimmiottare le dinamiche nazionali. Sono fiducioso che la classe dirigente locale riuscirà a non dissipare il consenso finora acquisito».
m. m.
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Corriere Adriatico