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PENNA SAN GIOVANNI - Dal pericolo di essere abbattuto alla salvezza, il passo - anzi il salto - è stato breve per il capriolo che nelle scorse settimane aveva seminato il panico tra residenti e turisti a Penna San Giovanni. Sembra, infatti, che l’animale sia tornato a correre nelle alture da cui era arrivato. Una storia a lieto fine - almeno per ora - che porta la firma del sindaco Stefano Burocchi. È stato lui ad attendere prima di emettere l’ordinanza di abbattimento dell’animale.
E questa attesa per il momento gli ha dato ragione. A due settimane dalle aggressioni agli umani (un cittadino pennese aveva riportato 39 punti di sutura), del capriolo non c’è più traccia e nel piccolo paese dell’entroterra Maceratese è tornata la serenità, con una consapevolezza in più: la necessità di convivere con la fauna selvatica che si spinge sempre di più verso i centri abitati.
Lesioni gravi
Per giorni, per le vie del paese non si parlava d’altro: un maschio di capriolo aggrediva gli umani, provocando anche gravi lesioni.
La riflessione
Una scelta che ha comunque richiesto una lunga riflessione: in questo periodo sono molti i turisti che scelgono i Sibillini per le passeggiate all’insegna delle bellezze naturali di questi luoghi e la notizia di un capriolo pericoloso rischiava di scoraggiare gli appassionati a scegliere Penna San Giovanni. «È possibile che le vittime del capriolo avessero invaso involontariamente il suo territorio - prosegue Burocchi - e per questo ne hanno scatenato l’aggressività». Così il primo cittadino accende i riflettori su un tema che ultimamente si fa sempre più importante. «Dobbiamo saper convivere con gli animali selvatici. Un tempo restavano nelle loro zone, ora si avvicinano sempre di più all’uomo. Non possiamo pensare di abbattere o distruggere tutto quello che può essere pericoloso per noi. Sappiamo che anche le vipere sono pericolose, ma non per questo ci sono sindaci che decidono il loro abbattimento. Prima di emettere una ordinanza, nonostante io abbia avuto decine di sollecitazioni, bisogna pensare bene a tutte le conseguenze. Lo avrei fatto in qualsiasi situazione e per qualsiasi altro tipo di animale».
Il sopralluogo
La conferma che il capriolo potrebbe essersene andato di sua spontanea volontà è arrivata dagli agenti della polizia locale e provinciale. «I nostri vigili hanno fatto più volte il sopralluogo su mia richiesta - racconta Burocchi - , ma non hanno visto nulla. La scorsa settimana si è svolto l’ultimo controllo a tappeto con i colleghi della polizia provinciale e non hanno rinvenuto tracce del capriolo. Nemmeno il cittadino che è stato aggredito lo ha più visto nei paraggi. Ci piace pensare - conclude - che fosse solo di passaggio e che sia tornato nella sua zona».
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Corriere Adriatico