Ora i brand del lusso in cerca di eccellenza fanno shopping nelle Marche: ecco le nuove filiere dai fornitori ai terzisti

Ora i brand del lusso in cerca di eccellenza fanno shopping nelle Marche: ecco le nuove filiere dai fornitori ai terzisti
ANCONA -  Le piccole e medie imprese manifatturiere delle Marche si scoprono attraenti per i poli produttivi al servizio del lusso. E gli imprenditori cominciano a capire che...

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ANCONA -  Le piccole e medie imprese manifatturiere delle Marche si scoprono attraenti per i poli produttivi al servizio del lusso. E gli imprenditori cominciano a capire che aggregarsi porta dei vantaggi. Dal 2020 ha preso velocità una tendenza per certi aspetti rivoluzionaria, basata sull’eccellenza della competenza artigianale e manifatturiera delle Pmi. Quella della creazione dei poli di filiera che aggregano fornitori, terzisti e ne trasformano la dimensione e la forza nei confronti del mercato e dei clienti. Nel giro di otto mesi sono state compiute nelle Marche cinque operazioni, due delle quali a metà novembre.  


Le prospettive


E presto ne vedremo altre. Una è stata annunciata da Matteo Marzotto, presidente di Minerva Hub, il polo che ha compiuto la prima (SP Plast Creating) e l’ultima aggregazione (Gruppo Meccaniche Luciani) in ordine di tempo. È lo stesso imprenditore a spiegare perché ha scelto Gruppo Meccaniche Luciani: «È un’azienda che genera reddito, è molto ben guidata dalla famiglia Luciani e con tratti di assoluta eccellenza dal punto di vista qualitativo e dell’innovazione tecnologica». Marzotto ha paragonato l’azienda di Corridonia alla casa automobilistica Ferrari per esaltarne prestigio e qualità. Nel radar dei poli produttivi finiscono dunque anche aziende non grandissime ma con delle caratteristiche vincenti: sono sane, redditizie, hanno una produzione eccellente, ottime prospettive di crescita e guidate da manager giovani che garantiscono il futuro dell’impresa.Di solito il modello aggregativo dei vari poli di filiera prevede che la gestione dell’azienda acquisita resti all’attuale management. I proprietari dell’impresa cedono le loro quote sociali (spesso di maggioranza) e ne reinvestono il ricavato diventando soci della holding. «Appartenere a un polo vuol dire avere diversi vantaggi competitivi: maggiore forza contrattuale con clienti sempre più grandi, offerta di alcuni prodotti/lavorazioni in più ottenuti in sinergia».


Attrarre talenti


E ancora: «Vuol dire avere delle spalle più solide sotto ogni aspetto, avere maggiori possibilità di attrarre talenti e più facilità nelle procedure e certificazioni nonché nell’implementare altri metodi gestionali» spiega Paolo Paponi, ceo di SP Plast Creating di Grottazzolina. L’altra operazione più recente ha visto Ideal Blue Manifatture di Urbania confluire nel Gruppo Florence. L’azienda è gestita oggi dalla seconda generazione della famiglia Moretti con Sara, Marco e Silvia Moretti. Quest’ultima, che ricopre il ruolo di ceo della società, afferma: «All’inizio non avevamo subito colto il significato del gruppo perché ciascuna delle aziende che lo compone sarebbe potuta benissimo andare avanti da sola. Quando però abbiamo compreso la potenza della sinergia che si è creata tra le famiglie degli imprenditori già presenti, abbiamo capito che entrare in Gruppo Florence è un’opportunità importante di condivisione dei nostri know how». Fa poi notare come, «da quando siamo entrati nel gruppo, abbiamo avuto subito la possibilità di confrontarci su alcuni aspetti del prodotto con le altre aziende che hanno aderito a Florence e proporre una soluzione dei problemi con una rapidità che forse da soli non saremmo stati in grado di offrire e garantire una maggior sicurezza ai nostri clienti in termini di tracciabilità del prodotto». Una nuova tendenza su cui le Marche possono investire. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico