Bacini idrici, si cambia: «Risparmi sulle utenze». Via libera alla legge sulla regionalizzazione delle concessioni

Bacini idrici, si cambia: «Risparmi sulle utenze». Via libera alla legge sulla regionalizzazione
ANCONA Più acqua accumulata, bollette meno care. Approvata ieri in Consiglio regionale la proposta di legge che alimenta una filiera virtuosa per la redistribuzione di...

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ANCONA Più acqua accumulata, bollette meno care. Approvata ieri in Consiglio regionale la proposta di legge che alimenta una filiera virtuosa per la redistribuzione di energia e di introiti sul territorio, e che si propone di portare risparmi sulle utenze e investimenti sui bacini idrici, che potrebbero avere ricadute positive in futuro anche per la lotta contro la siccità.

 


La prima firma

Nella seduta pomeridiana a Palazzo Leopardi, l’assemblea legislativa ha dato disco verde al testo - che vede come primo firmatario l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Maria Antonini - con cui viene recepita la normativa nazionale: le centrali idroelettriche diventano di proprietà della Regione a costo zero alla scadenza delle concessioni. «Il settore dell’energia idroelettrica efficiente svolge un ruolo strategico nell’aumentare la quota di fonti di energia rinnovabili nel mix energetico – spiega il gruppo consiliare della Lega guidato da Renzo Marinelli -. La riscossione dei canoni consentirà alla Regione di disporre di milioni di euro da destinare a politiche energetiche regionali e progetti nei comuni territorialmente interessati». 

Il recepimento

Con la legge approvata ieri in Consiglio regionale, che recepisce le disposizioni nazionali contenute nel Dl 79/1999 - più noto come legge di regionalizzazione delle concessioni - con cui vengono regolate le procedure di assegnazione. Dal primo gennaio 2024 verranno applicati i nuovi canoni di concessione che saranno investiti al 50% per le politiche energetiche regionali, al 45% per i progetti nei Comuni territorialmente interessati.

I fondi

Le risorse serviranno a finanziare interventi diretti per ridurre lo svantaggio sociale, economico, territoriale e infrastrutturale dei relativi territori, con particolare riguardo alla prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico e degli incendi, alla viabilità ed ai trasporti, compresa la mobilità sostenibile, la sentieristica e la rete dei cammini regionali, nonché alle vocazioni agricole, produttive e turistiche.

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Corriere Adriatico