APPIGNANO - Perde 100mila euro in obbligazioni subordinate, ne recupera 80mila. Per il collegio arbitrale l’investitore non sarebbe stato informato correttamente. Nei giorni...
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Nel documento era stata lamentata la mancata corretta informativa sulla natura e sulle caratteristiche delle obbligazioni subordinate, tant’è che l’imprenditore era convinto di acquistare obbligazioni ordinarie senza rischi, e la mancata corretta valutazione dell’appropriatezza dell’investimento. Il ricorso è stato vagliato da un collegio arbitrale presieduto proprio da Cantone e composto da altri due membri, Raffaele Squitieri designato dalla presidenza del Consiglio dei ministri e il notaio Marco Sepe, designato dal ministero dell’Economia e delle finanze. Al termine del procedimento instaurato, dopo aver valutato il ricorso presentato dall’avvocato Candria, la comunicazione inoltrata dalla banca in liquidazione e le memorie depositate dal Fondo interbancario di tutela dei depositi - quale gestore del Fondi di solidarietà istituito con la legge n.208 di dicembre 2015 -, il collegio arbitrale ha deliberato il lodo con cui ha accolto il ricorso del sessantenne di Appignano e ha riconosciuto all’imprenditore una prestazione pari a 80.000 euro che è stata successivamente pagata attingendo dal fondo di solidarietà.
Per il collegio, infatti, la banca ormai fallita aveva violato gli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal Testo unico in materia di intermediazione finanziaria e dalle relative disposizioni attuative.
«La Federconsumatori – ha commentato la presidente Cristiana Tullio – continuerà a promuovere azioni legali per tutelare tutti i risparmiatori che hanno visto azzerare i loro investimenti a seguito del fallimento di Banca delle Marche. È già stata fatta un’assemblea molto partecipata il 27 novembre scorso – ha aggiunto Tullio – e altre verranno organizzate per informare ed assistere tutti i risparmiatori». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico