Il soccorso è sempre più in volo per l’eliambulanza altre 17 piste

Il soccorso è sempre più in volo per l’eliambulanza altre 17 piste
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ANCONA - Non bastano 29 elisuperfici per un servizio di emergenza-urgenza degno di questo nome. Per un territorio morfologicamente variegato come quello delle Marche ma soprattutto per un sistema sanitario che ha cambiato repentinamente volto, servono molte più aree destinate al decollo e all’atterraggio delle eliambulanze. Precisamente sette nell’area del cratere, sei nelle zone più impervie da raggiungere e quattro nei presidi ospedalieri che ancora non sono dotati di piste dedicate.


 

Il piano di implementazione della rete regionale di elisuperfici è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta regionale, dopo avere visionato il dossier che ha studiato l’attuale rete e l’ha messa in relazione con i presidi ospedalieri e con le postazioni territoriali di emergenza sanitaria (Potes) delle cinque Aree vaste. Incroci necessari per verificare i buchi neri del soccorso. Risultato: confrontando le strutture ospedaliere con le piste esistenti è stata evidenziata la necessità di realizzare un elisoccorso a Fano, Senigallia, Jesi e San Benedetto «per mettere a rete tutti i principali ospedali esistenti e assicurare a tutti i pazienti uniformità e qualità di cura». 

In otto anni di interventi - dal primo gennaio 2019 al primo gennaio 2018 - la centrale operativa del 118 ha registrato 7mila interventi con elisoccorso, con un numero elevato di richieste da Apecchio, Sassoferrato, Numana, Arcevia, castelfidardo, Loreto e Porto Recanati. Ma anche dalle zone dove attualmente non esistono piste di elisoccorso. Per questo motivo dovranno essere introdotte dieci nuove piste. In provincia di Pesaro Urbino a Montecopiolo, Carpegna, Apecchio, Urbino e Fano. In provincia di Ancona e Senigallia, Jesi, Filottrano; in provincia di Ascoli a San Benedetto e Montalto Marche.

Le sette piste di elisoccorso in fase di realizzazione rientrano nell’area del cratere sismico: 2 nel Maceratese (Visso e Fiastra), 1 in provincia di fermo (Montegiorgio), 4 nell’Ascolano (Acquasanta Terme, Montegallo, Montemonaco e Comunanza). Il protocollo di intesa prevede la gestione delle elisuperfici per il servizio di elisoccorso e di protezione civile con l’adeguamento tecnologico di tutte quelle già esistenti per estendere il servizio di elisoccorso anche con il volo notturno e in condizioni meteorologiche di scarsa visibilità. 


Oggi in regione sono presenti 29 elisuperfici. Il sistema di emergenza-urgenza è supportato su tutto il territorio dal Servizio di elisoccorso gestito dall’azienda Ospedali Riuniti di Ancona ed erogato attraverso le basi operative di Ancona e San Cassiano (Fabriano). L’impiego dell’elicottero è stabilito dalla centrale operativa del 118 Ancona per interventi legati alle seguenti tipologie a carattere sanitario: soccorsi relativi a patologie che comportano rischio per la sopravvivenza dei singoli e della collettività in ambito extra-ospedaliero. Trasferimento di pazienti in urgenza dal luogo dell’evento al presidio ospedaliero più idoneo oppure trasferimento di pazienti in stato d’urgenza tra vari presidi ospedalieri ed in particolari situazioni di saturazione del presidio. Ma pure trasporto di pazienti con particolari e specifiche patologie, nelle strutture di riferimento anche fuori regione e trasporto di neonati a rischio. Previsti anche i trasporti di equipe mediche, organi e pazienti candidati al trapianto per conto del Centro trapianti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico