Malattie cardiache, negli ospedali di Ancona arriva il pacemaker più piccolo del mondo

Malattie cardiache, negli ospedali di Ancona arriva il pacemaker più piccolo del mondo
ANCONA - Tecnologia all'avanguardia nella cura delle malattie cardiache: l'azienda Ospedali Riuniti di Ancona utilizzeranno il pacemaker più piccolo del mondo. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Tecnologia all'avanguardia nella cura delle malattie cardiache: l'azienda Ospedali Riuniti di Ancona utilizzeranno il pacemaker più piccolo del mondo.




LEGGI ANCHE: Epidemia di Coronavirus sotto controllo nelle Marche: solo un nuovo positivo nelle ultime 24 ore/ I test effettuati in tutta Italia in tempo reale

"Ospedali Riuniti - si legge infatti un nota della regione Marche - annuncia oggi di essere il primo ospedale in Italia, il terzo in Europa, a adottare la tecnologia MicraV, il pacemaker più piccolo al mondo in grado di garantire sincronia atrioventricolare (AV). Questo nuovo dispositivo, indicato per il trattamento di pazienti a rischio di morte con blocco AV, ha un decimo delle dimensioni di un pacemaker tradizionale. 
La prima procedura in Italia è stata eseguita dal Prof A. Dello Russo il 1 Giugno ad Ancona. Il Prof Dello Russo, noto elettrofisiologo divenuto di recente la guida della squadra degli Ospedali Riuniti di Ancona e della Clinica Universitaria di Cardiologia – Università Politecnica delle Marche, ha eseguito, grazie all’aiuto della sua equipe di medici e tecnici (Dr. Gino Grifoni, Dr Manuel Antonio Conti, Dr Agostino Misiani, Ing. Danila Contaldo), l’impianto in una paziente che rischiava la vita a causa di un disturbo del cuore, il blocco AV, che non le permetteva di essere sottoposta a un altro intervento.  



LEGGI ANCHE: Ecco le tariffe: tra 15 e 36 euro per i test sierologici. Il tampone invece scende a 60

"E' veramente motivo di orgoglio constatare che la nostra sanità prosegue nelle attività di eccellenza nonostante la grave emergenza che ci ha visto tutti impegnati negli ultimi mesi. Siamo consapevoli delle grandi professionalità che operano all'interno del nostro sistema regionale - afferma il presidente Luca Ceriscioli - e questo è, ancora una volta, uno dei moltissimi esempi".

“Le Marche – spiega il direttore generale Michele Caporossi - annoverano oggi tra le alte specializzazioni anche l'elettrofisiologia, che sempre di più dà risposte efficaci a pazienti complessi per i quali è sempre stata alta la propensione ai viaggi della speranza, specialmente verso il nord Italia. Oggi di questo non c'è più bisogno. Qui abbiamo di tutto e di più”.


Il Blocco AV è una tipologia di blocco cardiaco in cui risultano compromessi i segnali elettrici tra le camere del cuore (gli atri e i ventricoli). Il pacemaker, ossia il più comune strumento per trattare i blocchi AV, ripristina il normale ritmo cardiaco. Storicamente il tradizionale pacemaker è impiantato sottopelle in regione pettorale e collegato al cuore grazie a dei fili chiamati “elettrocateteri”. Comparabile in dimensioni ad una compressa di vitamine, il Prof A Dello Russo ha scelto di utilizzare il dispositivo Medtronic Micra AV per la capacità di erogare terapia con un approccio mininvasivo. E' una sorta di pacemaker invisibile, il Micra AV, che viene inserito dall’inguine del paziente e fissato con delle piccole ancore al cuore. Dal momento che il Micra AV non richiede elettrocateteri o la creazione di una “tasca” chirurgica sottopelle, le possibili complicanze relative a tasca ed elettrocateteri sono del tutto eliminate, così come qualsiasi traccia visibile del dispositivo stesso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico