ANCONA - L'emergenza derivata dal sisma che ha colpito il Centro Italia tra agosto e ottobre scorsi 'spaccà in due anche il mini-processo per le cosiddette spese...
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Alla richiesta di sospensione si sono associate le difese degli ex consiglieri della Lega Nord Enzo Marangoni, e del Pdl Ottavio Brini, ritenendo che le imputazioni a carico dei loro assistiti siano simili a quelle mosse a Capponi e dunque da trattare insieme. Hanno invece rinunciato al rinvio, per essere giudicati il prima possibile, Francesco Massi Gentiloni Silveri (ex capogruppo Pdl), Massimo Di Furia (ex addetto al Gruppo Pdl) e Cesare Procaccini (ex capogruppo Pdci). Per loro il processo si svolgerà il prossimo 18 gennaio.
Nel settembre scorso il Gup Francesca Zagoreo aveva prosciolto in udienza preliminare 55 imputati e ne aveva assolti in abbreviato altri 5, tra i quali l'ex presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e l'attuale segretario regionale del Pd Francesco Comi, perché il fatto non sussiste. Per il giudice, le spese contestate non configuravano il peculato essendo inerenti all'attività politico-istituzionale; quanto all'uso personale di altre somme giustificate come «attività politica sul territorio» l'accusa avrebbe fatto ricorso solo a mere presunzioni di reato. In sostanza, il giudice ha lasciato in piedi solo poche contestazioni, irrisorie. Capponi e Brini devono rispondere per qualche dono o pacco natalizi, Procaccini per 203 euro dati in beneficenza, Marangoni per una spesa di 2.300 euro, Francesco Massi Gentiloni Silveri e Di Furia per spese pari a circa 140 euro ciascuno. Tutti addebiti per i quali gli imputati sono decisi a dimostrare la propria innocenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico