Fondi Marche, processo sospeso
per 3 imputati ​a causa del terremoto

Fondi Marche, processo sospeso per 3 imputati a causa del terremoto
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Martedì 10 Gennaio 2017, 17:07
ANCONA - L'emergenza derivata dal sisma che ha colpito il Centro Italia tra agosto e ottobre scorsi 'spaccà in due anche il mini-processo per le cosiddette spese facili nel Consiglio regionale delle Marche. L'inchiesta, quasi totalmente azzerata dal Gup di Ancona, è arrivata a giudizio con solo sei imputati su 66 indagati e accuse molto ridimensionate. Oggi il Tribunale di Ancona, su istanza della difesa dell'ex consigliere Pdl Franco Capponi, ha rinviato al 14 settembre 2017 la prima udienza, in base al decreto che sospende i giudizi fino al 31 maggio per imputati e avvocati che provengono dai Comuni ricompresi nel cratere del sisma (Capponi è di Treia, provincia di Macerata).

Alla richiesta di sospensione si sono associate le difese degli ex consiglieri della Lega Nord Enzo Marangoni, e del Pdl Ottavio Brini, ritenendo che le imputazioni a carico dei loro assistiti siano simili a quelle mosse a Capponi e dunque da trattare insieme. Hanno invece rinunciato al rinvio, per essere giudicati il prima possibile, Francesco Massi Gentiloni Silveri (ex capogruppo Pdl), Massimo Di Furia (ex addetto al Gruppo Pdl) e Cesare Procaccini (ex capogruppo Pdci). Per loro il processo si svolgerà il prossimo 18 gennaio.

Nel settembre scorso il Gup Francesca Zagoreo aveva prosciolto in udienza preliminare 55 imputati e ne aveva assolti in abbreviato altri 5, tra i quali l'ex presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e l'attuale segretario regionale del Pd Francesco Comi, perché il fatto non sussiste. Per il giudice, le spese contestate non configuravano il peculato essendo inerenti all'attività politico-istituzionale; quanto all'uso personale di altre somme giustificate come «attività politica sul territorio» l'accusa avrebbe fatto ricorso solo a mere presunzioni di reato. In sostanza, il giudice ha lasciato in piedi solo poche contestazioni, irrisorie. Capponi e Brini devono rispondere per qualche dono o pacco natalizi, Procaccini per 203 euro dati in beneficenza, Marangoni per una spesa di 2.300 euro, Francesco Massi Gentiloni Silveri e Di Furia per spese pari a circa 140 euro ciascuno. Tutti addebiti per i quali gli imputati sono decisi a dimostrare la propria innocenza.
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