Capitale della cultura, Magistrelli: «Il problema di Ancona è il suo peso specifico. Anche per la politica»

Capitale della cultura: «Il problema di Ancona è il suo peso specifico. Anche per la politica»
ANCONA - Sfumato il sogno di Capitale della cultura, il capoluogo cerca il riscatto. Politica, sport, infrastrutture, economia e svago: cinque capitoli per il rilancio....

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ANCONA - Sfumato il sogno di Capitale della cultura, il capoluogo cerca il riscatto. Politica, sport, infrastrutture, economia e svago: cinque capitoli per il rilancio. La città vale più di come appare, deve trovare la via per crescere.

Avvocato Marina Magistrelli, lei che è stata senatrice, quale peso politico ritiene che abbia Ancona nel panorama nazionale? 
«Il problema della città, come per molte altre questioni, è il suo peso specifico dal punto di vista demografico.

 

Lo fece notare Moretti, quand’era ad delle Ferrovie: con Luciana Sbarbati e Silvana Amati, gli chiedevo un potenziamento della linea Ancona-Roma. Ci disse che la città, pur capoluogo, non garantiva utenti a sufficienza: appena con 100mila persone, equivalenti a un quartiere di Roma. Non ha massa critica». 
La marginalità demografica, oltre che geografica, secondo lei ha rilievo anche nella capacità di essere rappresentata in parlamento?
«Il sistema in vigore penalizza territori come il nostro, in cui, da nord a sud, ogni candidato è poco conosciuto in aree diverse dalla sua. E la riduzione del numero dei parlamentari peggiora la situazione. Aggiunga che in centri piccoli, come il nostro, si tende a moltiplicare i candidati, creando una competizione che non agevola la rappresentatività». 
Questo vale per tutti i partiti? 
«Certo, ma non ne farei una questione di partito, ma di buon governo. Dalle nostre parti si ha una visione tradizionale della politica, con schieramenti contrapposti. Nello scegliere i rappresentanti, bisogna valutare la capacità di governo dei singoli». 
Nessuna differenza tra destra e sinistra? 


«Va riconosciuto il buon governo, rispettando gli avversari. Valeria Mancinelli è capace, l’ha dimostrato: in 7 anni ha realizzato progetti che prima neanche erano stati pensati. Ancona è stata finalista per diventare capitale della cultura. E sta facendo bene, a mio parere, l’assessore Saltamartini. A prescindere dal colore politico, gli va riconosciuto. Non collaborare per motivi ideologici, a mio parere, è un errore».

 

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Corriere Adriatico