Alluvione nelle Marche, parla Acquaroli: «Per i danni può essere paragonata al sisma»

Il punto del Governatore Francesco Acquaroli (nella foto con l'assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi
ANCONA- L'alluvione del 15 e 16 settembre «per estensione e profondità dei danni, può essere paragonato ad un nuovo e autentico sisma». Lo ha detto...

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ANCONA- L'alluvione del 15 e 16 settembre «per estensione e profondità dei danni, può essere paragonato ad un nuovo e autentico sisma». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli , nelle sue comunicazione al Consiglio regionale sull'evento alluvionale, che ha provocato 12 vittime accertate, una persona ancora dispersa, nel senigalliese, e ingenti danni tra le province di Ancona, Pesaro Urbino e in alcuni Comuni del Maceratese.

Acquaroli ha aperto il suo intervento rinnovando «il cordoglio, a nome mio personale della Regione Marche e dell'intera comunità marchigiana, alle popolazioni colpite dall'alluvione» e ha rinnovato i ringraziamenti al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio (arrivato nelle Marche il 16 settembre, ndr) e ai presidenti di tutte le Regioni italiane «che ci hanno fatto sentire da subito la loro vicinanza», oltre a «tutti coloro che si sono prodigati al massimo per affrontare l'emergenza: Protezione civile, prefetti, forze dell'ordine, corpi e militari, i volontari e tutto il sistema regionale della Protezione civile». Il governatore ha ricordato anche l'istituzione di una commissione tecnica per un'indagine amministrativa sulle procedure relative al sistema di allerta regionale e la disposizione di un'indagine per verificare le attività e gli interventi tecnici, comprese le relative modalità di attuazione, effettuati dal Consorzio di Bonifica delle Marche anche in relazione all'alluvione.

Arrivano i primi ristori a famiglie e imprese

I primi ristori, per lavori di «somma urgenza» dopo l'alluvione, ai Comuni e province per il ripristino di viabilità, messe in sicurezza, e a famiglie e imprese a cui andranno intanto somme promesse dalla Protezione civile di 5mila (famiglie) e 20mila euro (imprese), che dovranno poi essere integrate rispetto ai 5 milioni di euro promessi e «non ancora accreditati alla Regione»; in seguito, «ristoro dei danni» con l'auspicio di una «legge speciale del governo sulla Regione Marche». A parlare delle dinamiche relative a sostegni per le popolazioni colpite dall'alluvione del 15 settembre scorso, nel Senigalliese e nel Pesarese, è l'assessore regionale alla Protezione civile delle Marche Stefano Aguzzi, a margine della seduta del Consiglio regionale, la cui seconda parte sarà dedicata proprio a tale calamità.

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«Quanto alla stima dei danni - precisa Aguzzi -, la fase che si sta concludendo in queste ore è quella che stanno portando avanti gli enti locali (comuni, province, enti gestori delle reti) per ripristinare le viabilità, i territori, mettere in sicurezza territori, corsi d'acqua ecc., la somma urgenza; i Comuni ci stanno inviando le schede di richieste di risarcimento per somma urgenza, le quantifichermo: i 5 milioni di euro che la Protezione civile ha detto che avrebbe stanziato, fino a ieri non inviati sul conto, sono irrisori rispetto alle richieste che arriveranno dai Comuni: il capo dipartimento Curcio ci ha rassicurato che i 5 milioni erano per aprire un percorso; attendiamo che tutti gli enti locali ci sottopongano le spese sostenute e con quelle faremo le richieste definitive alla Protezione civile. Curcio ci ha detto che non dovrebbero esserci problemi». Per i danni reali? «Voglio pensare che le visite di Draghi, del ministro dell'Interno e di altri esponenti nazionali servano ad aprire un capitolo apposito sulla Regione Marche – auspica l'assessore - per ristori e spese reali che famiglie e imprese hanno avuto da questa triste situazione. Non è la Protezione civile che può intervenire, ci vorrà una legge speciale del governo sulla Regione Marche: ci sarà e non ci sarà, non lo so. Il governo è ancora in carica, parole sono state spese, ancora non si sono visti fatti concreti, voglio sperare che come ultimo anno governo uscente o primo dell'entrante ci possa essere un ristoro su questo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico