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VISSO - Paura a Visso per le scosse continue di debole intensità, che stanno esasperando i residenti, i quali parlano di sciame sismico in atto. Ieri notte è tornato a farsi sentire il terremoto a Visso, oltre una decina di scosse in dodici ore hanno messo a dura prova i nervi di chi vive nella Perla dei Sibillini. Ieri fino a metà giornata sono state tre le scosse più forti distintamente avvertite dalla popolazione di magnitudo superiore a due.
Alcune nella notte hanno svegliato gli abitanti, che parlano di un vero e proprio sciame sismico, che sta creando tensione e sta facendo tornare la paura nella popolazione.
Sono oltre una decina le scosse complessive registratesi dalla mezzanotte di ieri, con magnitudo di intensità superiore ad uno, la prima delle quali, 17 minuti dopo la mezzanotte, di magnitudo 1.6; una scossa successiva alle ore 2.15 con 1.8 di intensità, seguita un minuto dopo da una doppia scossa di 1.2 e 1.6 di magnitudo. Dopo la scossa di 2.4 alle 2.18 è seguita un’altra scossa 1.8 cinque minuti dopo. Un’ora dopo quella da 2.3 si sono susseguite altre repliche, di cui le più forti sono state due scosse da 1.7 di magnitudo, una soli 3 km e 700 metri di profondità e l’altra a oltre 7 km, alle 10.46 ed alle 10.48. Altra replica ben sentita di 1.9 a Croce di Visso alle 11,17.
«Per ora non ci sono danni, ma la gente è molto preoccupata - racconta il commerciante Alessandro Morani - non basta l’emergenza Covid che ci ha messi tutti in tensione e qui in zona rossa ancora più di quanto già non siamo, mancava anche la sequenza sismica in atto. Sentiamo scosse continue, non ne possiamo più».
La notizia delle scosse ha fatto il giro dei social, suscitando grande attenzione. Con grande probabilità si tratta di after shock della sequenza legata ai terremoti di quattro anni fa. In somma, l’onda lunga di un incubo che non si allontana. A questo si aggiungono altre emergenze come la pandemia e, in questi giorni, i furti: di recente in un’area Sae ne sono stati segnalati due aumentando preoccupazioni e paure che si aggiungono alle difficoltà di vivere in una terra già duramente provata .
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Corriere Adriatico