Vigile del fuoco a Forlì torna a casa a Macerata per le ferie e rivive l'inferno di acqua: «Ho avuto i brividi ma nulla a che vedere con la Romagna»

Vigile del fuoco a Forlì torna a casa a Macerata per le ferie e rivive l'inferno di acqua: «Ho avuto i brividi ma nulla a che vedere con la Romagna»
MACERATA La chiama “psicosi dell’acqua”: è la paura che pervade i romagnoli ogni volta che il cielo si annuvola e scende un po’ di pioggia. Ma...

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MACERATA La chiama “psicosi dell’acqua”: è la paura che pervade i romagnoli ogni volta che il cielo si annuvola e scende un po’ di pioggia. Ma è anche quella che lo stesso autore della frase, Ferdinando Creti, vigile del fuoco di 30 anni, ha vissuto l’altro ieri quando è tornato a casa sua, a Villa Potenza. Lavora a Forlì e si può immaginare cosa ha visto e fatto in queste settimane. Da qualche giorno, passata la fase più dura dell’emergenza, è in ferie. Ma la pioggia lo ha seguito fino alla frazione di Macerata.

 

«Per carità, nulla a che vedere con quanto è successo in Romagna – precisa il pompiere – però appena arrivato ho visto l’acqua arrivare dai campi verso la mia abitazione. Il livello poi, alimentato da un corso d’acqua, continuava a crescere. Devo dire che ho avuto i brividi. Fortunatamente le precipitazioni poi si sono fermate. C’è stato il timore che potesse accadere quanto è successo a Forlì ma poi la situazione è rientrata». Creti, in ogni caso, si è dovuto rimettere al lavoro: stivali di gomma e pala per liberare dal fango i locali più bassi della casa.

La speranza

«È entrato fango in cantina e nel locali che ospita gli animali. Abbiamo dovuto spalare un po’ ma siamo riusciti a risolvere relativamente in poco tempo. Sostanzialmente abbiamo finito». La speranza ora è che il meteo dia una mano anche da queste parti. Tra domenica e lunedì a Villa Potenza come a Sforzacosta ci sono stati allagamenti in garage, sottopassi e seminterrati. «Per quanto mi riguarda, ce la siamo cavata con poco – continua – a Forlì solo ora, molto lentamente, si sta tornando alla normalità. Ma sono ancora tanti i problemi. La rete fognaria è ostruita dal fango ed inutilizzabile. Per tre giorni dopo l’evento più grave non abbiamo fatto altro che effettuare soccorsi a persone bloccate in case sommerse».

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Corriere Adriatico