Lo sfogo del sindaco di Ussita: «I nostri defunti ancora sotto le macerie La burocrazia non ha rispetto per loro»

Lo sfogo del sindaco di Ussita: «I nostri defunti ancora sotto le macerie La burocrazia non ha rispetto per loro»
USSITA - Restano soli i morti di Ussita tra erbacce e macerie. Nel cimitero monumentale di Castelmurato è tutto rimasto fermo a sette anni fa e questo nella ricorrenza del...

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USSITA - Restano soli i morti di Ussita tra erbacce e macerie. Nel cimitero monumentale di Castelmurato è tutto rimasto fermo a sette anni fa e questo nella ricorrenza del ricordo dei defunti fa ancora più male. La denuncia viene da Silvia Bernardini, sindaco di Ussita, che ieri con una piccola ma sentita cerimonia ha reso omaggio, con una corona di alloro listata con il tricolore, ai tanti defunti che riposano sopra la collina, deponendola all’ingresso di Castelmurato e degli altri due cimiteri comunali. 

 

Per riportare il cimitero monumentale al suo antico splendore è già pronto il progetto di ristrutturazione, per un valore indicativo di circa 10 milioni di euro. Due anni fa sono stati installati nel piazzale retrostante il cimitero dei loculi provvisori, per dare corso alle nuove sepolture, altrimenti ad Ussita sarebbe stato impossibile svolgere persino i funerali. Attualmente è in corso la gara per la messa in sicurezza, demolizione, trasporto e recupero delle macerie per un importo a base di gara di un milione e 987mila euro, da parte della Regione che funge da stazione unica appaltante.

«La burocrazia non si ferma nemmeno di fronte ai morti - spiega Bernardini - nel cimitero è tutto come sette anni fa, non sono state rimosse nemmeno le macerie, che avrebbero dovuto essere tolte subito, durante la fase di emergenza. I nostri cari defunti sono ancora lì sotto». Impossibile entrare e rendere omaggio alle tombe dei propri defunti, dentro Castelmurato non si può entrare. I fiori si lasciano sulla recinzione esterna, si può solo guardare da fuori quel che rimane. A rendere omaggio a nome di tutti i cittadini a coloro che non ci sono più, ci pensa ogni anno l’amministrazione comunale, con la corona di alloro. 



«Il rispetto per i nostri defunti è importante, per questo rendiamo loro omaggio a nome di chi è impossibilitato da sette anni a visitare le tombe dei propri cari. Occorre il via libera per togliere le macerie - aggiunge - altrimenti non si può procedere con la ristrutturazione del cimitero. Tutto questo ci fa sentire tanta tristezza, ma andiamo avanti, continuiamo a credere che la ricostruzione dei nostri borghi e dei nostri cimiteri sarà possibile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico