Unicam, ricerca di un gruppo di biologi pubblicata sulla prestigiosa rivista Pnas

Il dottor Attilio Fabbretti
CAMERINO - Ancora un importante successo per la ricerca di Unicam. Sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Pnas (Proceedings of the...

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CAMERINO - Ancora un importante successo per la ricerca di Unicam. Sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences, organo ufficiale dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti), i risultati di un lavoro di ricerca condotto da un gruppo di biologi Unicam coordinati dal prof. Claudio Gualerzi. La ricerca è stata svolta in collaborazione con due prestigiosi gruppi di ricerca internazionali: quello guidato dal prof. Shigeyuki Yokoyama in Giappone e quello della prof.ssa Paola Fucini in Spagna.

 
Il lavoro riguarda la caratterizzazione del meccanismo d’azione di una nuova molecola con proprietà antibiotiche. La ricerca è stata realizzata tramite esperimenti di biologia strutturale, biochimica e biologia molecolare.
 
«Siamo davvero tutti molto soddisfatti – ha dichiarato il dott. Attilio Fabbretti, ricercatore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria ed autore dell’articolo scientifico – per questo importante risultato che ci ripaga del lavoro svolto negli ultimi anni. Gli studi sul meccanismo d’azione di questa molecola sono iniziati più di dieci anni fa nel nostro laboratorio coordinati dal prof. Gualerzi. Del team di ricerca oltre al sottoscritto, hanno fatto parte la dott.ssa Anna Maria Giuliodori, la dott.ssa Letizia Brandi e una nostra giovane laureata, la  dott.ssa Raffaella Garofalo».
 

«Si tratta di un lavoro molto importante – ha sottolineato il dott. Fabbretti – perché in questo particolare momento storico si ha un’estrema necessità di nuove molecole con attività antibiotica, poiché si sta verificando un’insorgenza sempre maggiore di ceppi batterici multiresistenti alle classi di antibiotici già in commercio, ceppi patogeni che sono anche causa di un’elevata mortalità. Sviluppare molecole con meccanismi d’azione completamente nuovi come quella oggetto del nostro lavoro, sarà sicuramente l’unica possibilità nell’immediato futuro per combattere questi patogeni multiresistenti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico