Le imprese non trovano personale, in aiuto arrivano i profughi ucraini. Sinergia tra Manpower, Comune di Treia e Caritas di Civitanova

Il sindaco Franco Capponi
TREIA - Da una parte le imprese del territorio in difficoltà nel reperire il personale da inserire in azienda come addetti al confezionamento, dall’altra i rifugiati...

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TREIA - Da una parte le imprese del territorio in difficoltà nel reperire il personale da inserire in azienda come addetti al confezionamento, dall’altra i rifugiati ucraini desiderosi di integrarsi e trovare un lavoro. In mezzo Manpower, agenzia per il lavoro tra le principali in Italia con una rete di filiali capillare sul territorio nazionale, che insieme al comune di Treia e alla Caritas di Civitanova, ha dato il via a un progetto d’integrazione che ha fatto incrociare le due esigenze. 

 

Le tre organizzazioni si sono attivate per colmare il divario tra domanda e offerta di personale lanciando un progetto di integrazione che coinvolge i rifugiati ucraini presenti nel territorio e, in particolare, accolti nel comune di Treia e da Caritas Civitanova, che ad oggi ha assistito 121 nuclei familiari di profughi ucraini per un totale di 341 persone con alimenti, vestiario e assistenza per pratiche amministrative. Tale progetto prevede due iniziative specifiche, la prima riguarda l’inserimento in azienda come addetti al confezionamento dei rifugiati ucraini interessati a questa opportunità: la filiale Manpower di Civitanova Marche ha organizzato le persone proposte da Comune di Treia e Caritas in un gruppo di lavoro eterogeneo, ponendo attenzione alla presenza di almeno un parlante italiano e un automunito. In questo modo, coloro che sono stati selezionati hanno potuto essere inseriti in azienda in tempi brevi e superare agilmente eventuali ostacoli linguistici e problemi di mobilità. Le persone al momento entrate in azienda sono quattro, e altre sono previste per le prossime settimane. La seconda azione in ottica di integrazione riguarda, invece, l’avvio di corsi di italiano rivolti ai rifugiati ucraini e accessibili anche a chi non ha alcuna conoscenza della lingua. I corsi sono in fase di partenza e coinvolgeranno una quindicina di persone interessate a questa opportunità. «Treia è il primo Comune marchigiano che ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la Prefettura di Macerata per l’accoglienza dei cittadini Ucraini in fuga dalla guerra - ha spiegato il sindaco Franco Capponi -. Un’accoglienza che vuole essere anche integrazione tant’è che abbiamo attivato corsi di italiano, proprio per superare la non comprensione della lingua che rappresenta il primo limite non solo tra i grandi, ma anche per i più piccoli. Ora proviamo anche l’inserimento nel mondo del lavoro per rendere indipendente almeno qualcuno dei nostri ospiti che spesso ha manifestato questa necessità».

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Corriere Adriatico