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TOLENTINO - Dici squadra di calcio in ritiro e pensi a soggiorni in luoghi e paesaggi mozzafiato, boschi, località amene e verdi dove ritemprare il corpo; dici ritiro del Tolentino calcio, militante nel campionato di serie D, e scopri che invece è stato scelto un convento, precisamente il convento di San Nicola. Non un ritiro spirituale per la squadra cremisi, s’intende, ma giorni per ritemprare anche lo spirito oltre che il corpo.
L’inusuale esperienza è iniziata lo scorso 2 agosto e si è conclusa il 14. In queste due settimane i ragazzi al mattino si sono recati al campo dello stadio della Vittoria per gli allenamenti, poi per il pranzo il ritorno al convento di San Nicola; e così nel pomeriggio: rientro in campo e la sera di nuovo in convento per la cena. Una doppia seduta, dunque, per i calciatori alcuni dei quali, residenti in città lontane, hanno anche pernottato al convento e tra l’altro lo faranno anche durante il campionato di calcio.
Dall’altro ieri, comunque, i calciatori hanno ripreso i classici allenamenti pomeridiani allo stadio della Vittoria, ma qualcuno continua ancora ad andare a cena al convento.
Merito anche dell’esperienza vissuta dai più grandi che subito hanno instaurato un grande rapporto con padre Gabriele Pedicino, priore degli agostiniani e anche padre spirituale dei calciatori. «L’esperienza di accogliere il Tolentino calcio – dice il padre agostiniano - è divenuta negli anni una tradizione che unisce due mondi apparentemente distanti; in realtà il convento e il calcio sono accomunati dalla cura integrale della persona. Tutti noi siamo corpo e anima e le due realtà non possono essere disgiunte. Accogliere fa bene alla comunità agostiniana e noi aprendo le porte della nostra casa speriamo di fare bene a questi giovani atleti».
Soddisfatto anche il presidente del Tolentino calcio Marco Romagnoli: «La società è grata alla comunità agostiniana e a padre Pedicino per l’ospitalità, ma soprattutto per l’umanità con la quale avvicinano i nostri ragazzi.»
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Corriere Adriatico