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TOLENTINO - Il lungo abbraccio al fratello Mirko e alla nonna Ada, la mano poggiata sulla bara della madre al suo arrivo in chiesa poi, al termine della cerimonia funebre, Luca Traini si è inginocchiato ai piedi del feretro con la testa china sulle mani congiunte per l’ultima preghiera. È poi andato via scortato dagli agenti della polizia penitenziaria che lo hanno riportato al carcere di Montacuto dove il giovane è recluso dal 3 febbraio del 2018, giorno in cui compì il raid xenofobo per le vie di Macerata sparando e colpendo sei extracomunitari.
Per quei fatti il 31enne tolentinate è stato condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione.
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Corriere Adriatico