In sedia a rotelle dopo un antibiotico, crowdfunding per aiutare Fabrizio Gentili. Si mobilita anche l'ex consigliere di Tolentino Riccio

«Può tentare nuove terapie contro il dolore»

In sedia a rotelle dopo un antibiotico, crowdfunding per aiutare Fabrizio Gentili
TOLENTINO Una raccolta di fondi tramite una delle piattaforme di crowdfunding, gofundme (“Aiutiamo Fabrizio a guarire”), a vantaggio dello sfortunato docente...

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TOLENTINO Una raccolta di fondi tramite una delle piattaforme di crowdfunding, gofundme (“Aiutiamo Fabrizio a guarire”), a vantaggio dello sfortunato docente originario di Serrapetrona Fabrizio Gentili che sta vivendo da mesi in condizioni di salute precarie. È quanto propone l’ex consigliere comunale tolentinate Fulvio Riccio che non è insensibile alla situazione del prof. liceale. 

L’appello

«Il prof. Fabrizio Gentili – ricorda Fulvio Riccio - sta vivendo un incubo. Professore di liceo, appassionato di matematica, sportivo, a causa dell’assunzione di un banale antibiotico nel luglio 2022 è stato quasi immobilizzato. Dopo un anno e mezzo fa ancora fatica a camminare ed ha dolori che gli impediscono spesso di assolvere anche le quotidiane attività come lavarsi, scrivere, cambiarsi, usare il computer. In un post accorato ha raccontato il suo dramma. Fabrizio ha girato mezza Italia per trovare una soluzione ai suoi dolori, ma non ha una diagnosi ufficiale certa, solo la dicitura “probabile effetto avverso da antibiotico”.

La burocrazia italiana fa sì che ogni cura, spesso molto costosa, risulti a suo carico. Fabrizio non riesce a lavorare e attualmente percepisce solo il 50% del suo salario, fino a giugno, poi lo perderà mantenendo solo il posto di lavoro per altri 18 mesi. Non sappiamo se ci siano speranze per guarire, ma esistono terapie innovative che in casi simili hanno fornito risposte confortanti. Purtroppo sono molto costose».

«Mai aiuti economici»

«Conosco di persona Fabrizio – sottolinea Riccio - e in questo periodo l’ho frequentato abbastanza per sapere che non accetterebbe mai un aiuto economico; per un anno e mezzo è sparito dai social proprio per vivere con dignità il suo dramma, in assoluto silenzio. Parlando con lui mi ha confessato che per alleviare il dolore si può provare la “Scrambler therapy” del costo di circa mille euro per 20 sedute, a Pesaro, oppure l’ozono terapia autoemoinfusione di circa 120 euro a seduta, con un minimo 10 sedute, o infine la Frems Therapy di 35 euro ogni 25 minuti di applicazione, da fare per almeno 50 minuti al giorno per un minimo di 15 sedute. È possibile avere una diagnosi più precisa tentando con un test genetico ad hoc dal costo di più di 3.500 euro. Ovviamente occorre aggiungere le parcelle per le visite con specialisti e le spese di trasporto, vitto e alloggio. Insomma, decine e decine di migliaia di euro da spendere. Da solo non ce la può fare, ma tutti insieme sì. Diamo una speranza a Fabrizio – termina l’appello Riccio -. Donare qualche euro non costa nulla. Insieme possiamo raggiungere le cifre che servono per farlo tornare ad una vita dignitosa».

 

 

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Corriere Adriatico