Una serata in memoria di Pippo e Duilia. Simboli della cucina tipica maceratese, hanno fatto la storia della ristorazione

Giuseppe Domizi e Duilia Caporaletti: simboli della cucina tipica maceratese, hanno fatto la storia della ristorazione
SANT’ANGELO IN PONTANO  - Una serata doverosa e indimenticabile per sottolineare da parte dell’Accademia italiana della cucina la bontà del cibo della...

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SANT’ANGELO IN PONTANO  - Una serata doverosa e indimenticabile per sottolineare da parte dell’Accademia italiana della cucina la bontà del cibo della tradizione maceratese ma, soprattutto, per tenere viva la memoria di due pilastri della ristorazione dell’entroterra. L’eccellenza culinaria è stata “assaporata” in ogni specialità proposta al ristorante “Da Pippo e Gabriella” gestito, dopo la scomparsa di Giuseppe Domizi, dalla consorte Gabriella Bompadre e dai figli Fabio e Marco, in una serata nel corso della quale è stato insignito dell’onorificenza del Piatto di qualità del sodalizio culinario anche Roberto Marucci, il quale perpetua insieme alla moglie Fabiana la tradizione della cucina della mamma Duilia Caporaletti, spentasi ad agosto appena otto giorni prima del collega “Pippo”.

 

Per la cinquantina di buongustai intervenuti è stata anche l’occasione per ricordare le due figure di ristoratori storici di Sant’Angelo in Pontano attraverso diversi aneddoti. «È stato bello tornare indietro nel tempo con le ricette care a nostro padre – ricorda Fabio Domizi – come il menù della trebbiatura che abbiamo proposto: dagli affettati e dai “moccolotti de lo batte” all’oca ed alla papera arrosto, un menù “povero” arricchito per l’occasione con carne d’agnello, oltre all’immancabile insalata ed alla classica zuppa inglese, e infine il vino cotto. Abbiamo ricordato i clienti dell’Hostaria romana dove mio padre lavorava prima di tornare ed aprire il ristorante con mia madre nel 1978. Era l’epoca della Dolce Vita con interpreti indimenticabili come Anna Magnani ed Alberto Sordi che però…non lasciava mai la mancia. Pippo tornava a casa una volta alla settimana in Vespa, poi decise saggiamente di aprire qua». Da Pippo a Duilia Caporaletti attraverso il figlio Roberto: «Era mio padre Duilio che ideava in segreto le ricette come la coratella d’agnello o il pollo alla cacciatora, mentre mia madre le realizzava in cucina. Poi fu costretto a svelare come cucinare i piatti tipici quando rimase a lungo ricoverato all’ospedale». Il ristorante Dulia continua a essere un riferimento per gli amanti della buona cucina. «Ogni tanto animo la serata con la recitazione delle poesie di Leopardi a clienti ben disposti, come nel caso dell’imprenditore Matteo Marzotto, figlio di Marta, che apprezzano». 

 

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Corriere Adriatico