SAN SEVERINO - Di furti sventati, a volte grazie all’allarme attivato nella propria abitazione, altre per la collaborazione degli amici a quattro zampe posti a guardia di un...
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Invece, evidentemente, gli ignoti malfattori stavano controllando minuziosamente i movimenti della famiglia Marinozzi che vive in un condominio di via Fratelli Giri non propriamente sovraffollato, in un momento in cui diverse famiglie per svariati motivi non erano in casa. «Al momento di rientrare nel nostro appartamento, che si trova al primo piano, alla destra dell’edificio guardando dall’entrata principale – riprende il racconto Marinozzi -, ho notato un’ombra sospetta nel giardinetto sotto la terrazza della cucina. Mia moglie Stefania ha avuto la stessa impressione nell’avvicinarsi al cancello d’entrata. L’ho invitata ad affrettare il passo per tornare a casa, mentre io, rallentato nella deambulazione per le stampelle, sono rimasto qualche metro indietro. Appena mia moglie ha raggiunto il portone d’ingresso io ho girato verso il giardinetto per scoprire se ci fosse qualcuno, ma in quel momento si è accesa in terrazzo la luce che si attiva automaticamente quando la fotocellula rileva movimenti, mostrando una sagoma snella di un uomo che si era arrampicato. A quel punto non ci ho visto più». Il settempedano, già provato da un tentativo, per fortuna andato a vuoto, di effrazione di una finestra sul retro dell’abitazione subìto circa un anno fa, ha trovato la forza per uno scatto verso il terrazzo.
La reazione
«Ero imbufalito – ammette Marinozzi -. Ho iniziato a inveire verbalmente contro l’inopportuno visitatore nella speranza di metterlo in fuga, ottenendo che l’altro in giardino, mi è sembrato un giovane, svanisse alle mie spalle, mentre ho iniziato ad usare una stampella (ora danneggiata, ndr) a mo’ di clava per spaventare il ladro salito sul terrazzo, il quale mi ha scaraventato addosso uno stendino e, con una mossa felina, è scappato, dileguandosi nella notte». Alla fine della disavventura Marinozzi ha maturato la sua decisione: «Dopo due tentativi di furto subìti, penso che mi deciderò a seguire il corso per conseguire il porto d’armi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico