SAN SEVERINO - Dopo aver lottato per sette lunghi giorni come una leonessa, Ilaria Raggi si è spenta. La giovane mamma di San Severino si è arresa al triste fato che...
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Nell’incidente della Murattiana, in cui per fortuna il figlio minorenne se l’era cavata con ferite guaribili in una ventina di giorni, la 44enne settempedana aveva subito un doppio shock: all’urto frontale con un camion che sopraggiungeva dalla corsia opposta se ne era infatti aggiunto un secondo, a causa del tamponamento di un Ducato che stava viaggiando nello stesso senso di marcia, il cui driver non era riuscito ad evitare l’ulteriore impatto. A seguito del quale la donna aveva riportato una lunga serie di traumi, agli arti superiori, inferiori ed al capo che purtroppo si sono rivelati letali. Ieri mattina l’epilogo. Il compagno della scomparsa, Gigi, la sorella maggiore Fiammetta ed il fratello minore Tommaso hanno inviato agli amici più stretti un sms che nessuno avrebbe voluto leggere, in cui è stato annunciato l’epilogo. Èstato dato il nulla osta per l’espianto degli organi.
Fisico minuto ma tempra forte, Ilaria in gioventù è stata una sportiva praticante. Amava il pattinaggio e non era raro vederla sfrecciare per le strade di San Severino sui pattini a rotelle. Un’amica di scuola la ricorda come studentessa modello all’Istituto d’arte di Macerata, dove aveva brillantemente concluso gli studi, conservando il piacere delle arti e della pittura in particolare. Poi il matrimonio e la nascita dell’unico figlio, a cui era profondamente legata. Alcuni anni fa scomparve il padre Francesco, grande appassionato di moto ed estroso falegname dalla lunga barba bianca che tutti chiamavano Cecco. A seguito del terremoto, Ilaria aveva trascorso un periodo nell’area camper con il figlio e sua madre Vincenza, essendo state entrambe costrette a lasciare i rispettivi appartamenti, inagibili, finché, per la grande apprensione per il sisma, avevano deciso di accasarsi in affitto nella vicina Passo di Treia da dove martedì scorso, di prima mattina, Ilaria era partita con la sua Toyota Yaris nuova alla volta di Tolentino dove la donna aveva iscritto suo figlio a scuola e dove lei stessa lavorava da diversi anni in un supermercato tolentinate in prossimità dell’ospedale. «Solare, disponibile, genuina, sincera, molto legata alla mamma e con buone amicizie – così la ricorda un’amica d’infanzia -, Ilaria era una fervida credente. La domenica mattina si recava sempre a messa. Perdiamo una ragazza dal cuore grande». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico