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RECANATI - Più che un apostrofo rosa tra le parole t’amo, il bacio tra il direttore d’orchestra Matteo Parmeggiani e la flautista recanatese Annamaria Di Lauro, l’altra sera al teatro Duse di Bologna, è stato un passo lento tra le note d’un valzer. Un passo e un valzer che introducono a una storia d’amore suggellata da una dichiarazione con proposta di matrimonio e un “sì” non meno spettacolari del concerto che si stava tenendo.
Un romantico fuori programma che ha riempito la sala di felicità, applausi e commozione.
A questo punto non meno sollecito è stato Tommaso Ussardi, l’altro fondatore dell’orchestra, il quale ha preso la bacchetta in mano e ha diretto la compagine che ha eseguito il “Valzer dei fiori” tratto dallo Schiaccianoci di Ciajkovskji, sulle cui note i due innamorati hanno improntato un ballo accompagnato dagli applausi e dalla commozione del pubblico e dei colleghi in scena. Si aspettavano un bis gli spettatori e invece si sono trovati di fronte a un fuori programma degno della più classica atmosfera natalizia. Spettacolo nello spettacolo, verrebbe da dire, in cui in ogni caso la musica ha fatto da degno contorno. La singolare dichiarazione d’amore è stata naturalmente ripresa dai mezzi di informazione e dal web dando un colore in più alla notorietà dell’orchestra, del suo direttore e della flautista recanatese.
Perché Annamaria Di Lauro è nata e si è formata proprio a Recanati, iniziando studiando pianoforte a 6 anni nella Scuola di musica “Gigli” sotto la guida di Ermanno Beccacece e poi flauto con Simona Rondina. Nel 2009 si diploma al Conservatorio di L’Aquila col massimo dei voti e la lode; poi frequenta corsi di alto perfezionamento con Chiara Tonelli alla Scuola di musica di Fiesole e con Andrea Oliva all’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Dal 2012 è primo flauto alla Hulencourt Soloists Chamber Orchestra di Bruxelles e dal 2013 è primo flauto dell’Orchestra Senzaspine di Bologna e insegna alla Scuola di musica “Gigli” di Recanati.
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Corriere Adriatico