Al bis del concerto il direttore d’orchestra si ferma e in ginocchio dice alla flautista: «Sposami»

Il direttore d'orchestra Parmeggiani mentre chiede alla flautista Di Lauro si sposarlo
Il direttore d'orchestra Parmeggiani mentre chiede alla flautista Di Lauro si sposarlo
di Giuseppe Porzi
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Giovedì 30 Dicembre 2021, 08:50

RECANATI - Più che un apostrofo rosa tra le parole t’amo, il bacio tra il direttore d’orchestra Matteo Parmeggiani e la flautista recanatese Annamaria Di Lauro, l’altra sera al teatro Duse di Bologna, è stato un passo lento tra le note d’un valzer. Un passo e un valzer che introducono a una storia d’amore suggellata da una dichiarazione con proposta di matrimonio e un “sì” non meno spettacolari del concerto che si stava tenendo.

 

Un romantico fuori programma che ha riempito la sala di felicità, applausi e commozione. Non è vero che a nascondersi nella coda è sempre il veleno; questa volta è invece fiorito l’amore. È successo infatti che sul finale del tradizionale concerto di fine anno dell’orchestra “Senzaspine”, intitolato “Bollicine”: al momento dei bis, il direttore e fondatore dell’orchestra, Matteo Parmeggiani, ha posato la bacchetta e si è rivolto alla flautista, la recanatese Annamaria Di Lauro appunto, chiedendole di sposarlo. Dopo la prevedibile sorpresa la musicista ha saputo reagire da par suo e si è sciolta in un radioso sì suggellato dal bacio tra i promessi sposi.

A questo punto non meno sollecito è stato Tommaso Ussardi, l’altro fondatore dell’orchestra, il quale ha preso la bacchetta in mano e ha diretto la compagine che ha eseguito il “Valzer dei fiori” tratto dallo Schiaccianoci di Ciajkovskji, sulle cui note i due innamorati hanno improntato un ballo accompagnato dagli applausi e dalla commozione del pubblico e dei colleghi in scena. Si aspettavano un bis gli spettatori e invece si sono trovati di fronte a un fuori programma degno della più classica atmosfera natalizia. Spettacolo nello spettacolo, verrebbe da dire, in cui in ogni caso la musica ha fatto da degno contorno. La singolare dichiarazione d’amore è stata naturalmente ripresa dai mezzi di informazione e dal web dando un colore in più alla notorietà dell’orchestra, del suo direttore e della flautista recanatese.

Perché Annamaria Di Lauro è nata e si è formata proprio a Recanati, iniziando studiando pianoforte a 6 anni nella Scuola di musica “Gigli” sotto la guida di Ermanno Beccacece e poi flauto con Simona Rondina. Nel 2009 si diploma al Conservatorio di L’Aquila col massimo dei voti e la lode; poi frequenta corsi di alto perfezionamento con Chiara Tonelli alla Scuola di musica di Fiesole e con Andrea Oliva all’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Dal 2012 è primo flauto alla Hulencourt Soloists Chamber Orchestra di Bruxelles e dal 2013 è primo flauto dell’Orchestra Senzaspine di Bologna e insegna alla Scuola di musica “Gigli” di Recanati. 
 

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