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CINGOLI Atti vandalici al cimitero di Cingoli: imbrattati con dello spray di colore celeste i muri esterni di otto cappelline nella struttura del capoluogo. La scoperta ieri mattina attorno alle 11.30, durante un funerale.
Dopo il rito religioso celebrato nella vicina collegiata di Sant’Esuperanzio, il corteo ha raggiunto il cimitero e qui alcune persone dopo la tumulazione, nell’andare a portare un saluto ai propri defunti, si sono accorte del raid. Sono atti vandalici che, soprattutto in un cimitero, in un luogo di rispetto e preghiera, non sono assolutamente tollerabili. I proprietari, tra l’altro, dovranno ripulire le facciate delle rispettive cappelline a loro spese.
Probabilmente l’imbrattamento è avvenuto nella notte.
La richiesta
Sono passati più di dieci anni dagli ultimi atti vandalici, e sempre ieri alcune persone si domandavano perché il cimitero di sera non viene chiuso e poi riaperto alla mattina. Perché non vengono installate delle telecamere di video sorveglianza?
Dopo l’ondata dei furti di rame si parlò tanto dell’installazione di un sistema di videosorveglianza ma poi non se ne fece più nulla. Vennero fuori dei problemi sulle autorizzazioni e su vari permessi necessari per l’intervento e così le spycam non vennero mai posizionate. Ora la gente chiede che si affronti la questione e si trovi una soluzione al problema.
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Corriere Adriatico