Porto Recanati, violenza sessuale di gruppo su una giovane mamma di Ancona. Gli imputati negano: «Qualche bacio, nessun abuso. Abbiamo visto un film su Gesù»

Un'aula del tribunale
PORTO RECANATI - Violenza sessuale di gruppo su una giovane mamma anconetana, gli imputati negato gli addebiti. Iannuzzi: «Nessun rapporto sessuale, qualche bacetto. La sera...

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PORTO RECANATI - Violenza sessuale di gruppo su una giovane mamma anconetana, gli imputati negato gli addebiti. Iannuzzi: «Nessun rapporto sessuale, qualche bacetto. La sera quando tutti sono andati via abbiamo parlato di religione e abbiamo visto il “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli». Prossima udienza a gennaio per sentire i testimoni delle difese. 

 


È durato meno di un’ora l’esame dei due imputati, l’ex insegnante di sostegno 45enne Osvaldo Iannuzzi (ora dipendente amministrativo in una scuola) e il muratore 53enne Giuseppe Padalino, accusati di violenza sessuale di gruppo su una giovane anconetana. Entrambi ieri, davanti al collegio presieduto dal giudice Andrea Belli e al Pm Rosanna Buccini, hanno negato le accuse, dando una versione diametralmente opposta a quella della vittima. Il fatto risale al 24 aprile del 2021.

L'ultima versione

 

La donna, nell’ultima versione fornita agli inquirenti, aveva detto che quella mattina verso ora di pranzo era arrivata a casa di Iannuzzi, avevano pranzato insieme e si erano baciati. Poi verso le 15 erano andati a casa del fratello di Iannuzzi, lì c’era anche Padalino e successivamente erano arrivate due ragazze e il terzo presunto violentatore. Avevano bevuto vino e assunto droga, poi lei, i due imputati e il terzo uomo erano andati a casa di Iannuzzi per prendere altro vino e lì sarebbe stata violentata: mentre Padalino e il terzo uomo la tenevano, Iannuzzi avrebbe abusato di lei. Ieri entrambi gli imputati hanno detto che quel 24 aprile sono sempre stati a casa dell’ex professore in quattro (Iannuzzi, il fratello, Padalino e la donna). Padalino e il fratello di Iannuzzi sarebbero usciti verso le 18 per 20 minuti per acquistare 0,4 grammi di cocaina che avrebbero poi consumato tutti e quattro a casa.

Iannuzzi ha poi aggiunto che tra lui e la persona offesa non ci sarebbe stato alcun rapporto sessuale, parlando solo di «qualche bacetto» nel pomeriggio, poi avrebbero assunto cocaina, avrebbero bevuto una bottiglia di vino e cantato Battisti per diverso tempo. Verso le 20 Padalino era andato via, dopo mezz’ora anche il fratello di Iannuzzi se n’era andato e in casa erano rimasti solo lui e la donna. 

Il film di Franco Zeffirelli


«Abbiamo parlato per diverso tempo di religione poi abbiamo visto il film di Franco Zeffirelli “Gesù di Nazareth”», ha concluso. «Gli imputati - ha dichiarato l’avvocato Luca Froldi che con il collega Giuseppe Lupi difende Iannuzzi - hanno confermato la tesi già sostenuta dalla difesa e dal testimone che verrà sentito il 29 gennaio, ma già sentito a sit in fase di indagine».

Si tratta del fratello di Iannuzzi, con lui saranno sentiti il consulente di parte nominato dalla difesa dell’ex professore, il medico legale Roberto Scendoni che ha analizzato i certificati medici agli atti, e tre vicini di casa. Padalino è difeso dall’avvocato Rita Sisti, mentre la persona offesa è parte civile con l’avvocato Marco Pacchiarotti. L’indagine era stata condotta dalla polizia.

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Corriere Adriatico