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PORTO RECANATI - La primavera appena arrivata porta con sé la voglia di mare e di vacanze: crescono le prenotazioni per la stagione balneare, ma a Porto Recanati gli operatori si trovano a fare i conti con l’annoso problema dell’erosione della costa. Ancora una volta il grido d’allarme si leva da Scossicci: «La richiesta supera la reale disponibilità di spazio. Senza spiaggia è difficile programmare il nostro lavoro».
Queste le parole di chi da anni gestisce gli chalet del litorale nord di Porto Recanati e anche quest’anno si trova in difficoltà per la mancanza della spiaggia.
È molto indignata Anna Procaccini del Palm Beach, uno degli chalet che più ha risentito negativamente della manutenzione dei pennelli. «I lavori fatti stanno massacrando la mia spiaggia. Non ho più spazio per mettere gli ombrelloni. Ho già scritto al prefetto per segnalare la situazione. Sono 37 anni che stiamo facendo questa battaglia: cambiano le amministrazioni comunale e regionale, ma la nostra situazione resta sempre drammatica. Se non riportano la sabbia quest’anno non potrò aprire. A chi chiama per prenotare non so cosa rispondere».
Stessa preoccupazione per Simone Camilletti dell’Acropoli. «Noi apriremo a maggio - dice - , ma è chiaro che tra la Bolkestein, la spiaggia malridotta e i cari bollette non prevediamo una stagione semplice. La speranza è che aumentino le presenze, ma senza spazio non avrebbe senso nemmeno quello. Le richieste di chi vorrebbe venire sono altissime, ma al momento ci siamo fermati perché è inutile promettere l’ombrellone se poi non abbiamo spazio».
Secondo Massimiliano Tomassini, rappresentante Abat locale e titolare dello chalet Da Massi, potrebbe essere difficile anche sistemare la spiaggia prima dell’estate. «L’amministrazione ha richiesto fondi per circa 500mila euro - dice -, ma non so se sono stati finanziati. Ho dei dubbi che si riescano a utilizzare prima dell’estate. Credo che dovremo vivere l’ennesima stagione problematica - conclude - senza poter programmare il lavoro».
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Corriere Adriatico