Porto Recanati: Hotel House, faida tra bande Spunta una pistola, proiettile sul corridoio

Il proiettile
PORTO RECANATI - Un proiettile trovato al settimo piano dell’ Hotel House. Appartiene a una pistola calibro 22 che forse è ancora nascosta nel palazzone multietnico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORTO RECANATI - Un proiettile trovato al settimo piano dell’ Hotel House. Appartiene a una pistola calibro 22 che forse è ancora nascosta nel palazzone multietnico di via Salvo d’Acquisto. Ieri sera era in corso una raffica di perquisizioni e diversi pakistani sono stati identificati e portati in caserma.

A recuperare e sequestrare il proiettile sul pianerottolo del settimo piano, ieri primo pomeriggio, sono stati - a seguito di una segnalazione - i carabinieri della stazione di viale Europa supportati dai colleghi del Cio. L’arma sarebbe stata impugnata come minaccia poche ore prima nel corso di un ennesimo regolamento di conti tra bande dedite al controllo del mercato della droga e il possessore, maneggiandola, avrebbe lasciato cadere il proiettile. Tra i presenti all’animata discussione anche uno dei pakistani rimasti gravemente feriti una quindicina di giorni fa nel corso di una maxi rissa con bottiglie rotte e coltelli.
I carabinieri hanno setacciato tutto l’ Hotel House alla ricerca di chi potrebbe essere in possesso dell’arma. Le attività investigative, come detto, ieri sera erano ancora in corso e forse oggi potrebbero esserci delle novità. Nel frattempo tra i residenti dell’ Hotel House cresce la paura. «Non possiamo più uscire di casa, siamo preoccupati - grida il portiere volontario Mustaphà Dijop -. Dalla droga al mercato contraffatto, e ora spuntano anche proiettili. Siamo costretti a chiuderci in casa senza nemmeno presentarci in portineria». Da parte di carabinieri, polizia e Guardia di finanza l’impegno è massimo sul fronte della sicurezza come dimostrato dai numerosi blitz messi a segno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico