Si appropria dei soldi di un giovane disabile: amministratore di sostegno dovrà restituire 70mila euro per evitare il carcere

Si appropria dei soldi di un giovane disabile: amministratore di sostegno dovrà restituire 70mila euro per evitare il carcere
PORTO RECANATI - Si appropria di 62.000 euro di un giovane a lui affidato, un amministratore di sostegno condannato a due anni di reclusione. ...

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PORTO RECANATI - Si appropria di 62.000 euro di un giovane a lui affidato, un amministratore di sostegno condannato a due anni di reclusione.

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Per lui il giudice dell’udienza preliminare Claudio Bonifazi ha concesso la sospensione condizionale della pena subordinandola al pagamento del risarcimento quantificato in 70.000 euro che dovrà avvenire entro sei mesi.

 

La vicenda

Si è chiusa così l’udienza preliminare fissata ieri nei confronti di Mauro Piccioni, 66enne di Filottrano. Le accuse nei suoi confronti sono di peculato e rifiuto di atti d’ufficio. I fatti contestati risalgono a cinque anni fa. In base a quanto ricostruito dalla procura – il fascicolo è del procuratore capo Giovanni Giorgio – l’uomo, nel novembre del 2008, era stato nominato dal giudice tutelare del Tribunale di Macerata amministratore di sostegno di un giovane portorecanatese affetto da problematiche di natura psichica. Per queste difficoltà il giovane percepiva una pensione mensile che l’amministratore avrebbe dovuto rendicontare periodicamente, ma dopo otto anni, nel novembre del 2016, sarebbero emerse delle irregolarità nella gestione dei soldi. In base a quanto contestato dal procuratore Giorgio, infatti, l’allora amministratore di sostegno si sarebbe impossessato della somma di 62.204 euro prelevandoli per finalità strettamente personali e senza fornire alcuna formale giustificazione, né in quel momento né successivamente. Tant’è che all’uomo viene contestato anche il reato di rifiuto di atti d’ufficio: nel corso delle indagini, infatti, la procura aveva invitato l’amministratore a presentare una dettagliata relazione corredata dai documenti giustificativi delle spese effettuate e tutti i rendiconti dal 2009 fino a novembre del 2016, ma l’invito rimase lettera morta perché, da quanto emerso, Piccioni non avrebbe né presentato i documenti richiesti, né avrebbe fornito alcuna giustificazione al riguardo. Una volta concluse le indagini il procuratore aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’ormai ex amministratore di sostegno ed era stata fissata l’udienza preliminare dinanzi al gup Claudio Bonifazi. 

La condanna

L’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Gasparroni, si era detto disponibile a risarcire il danno e aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Ieri la discussione. Il pubblico ministero Margherita Brunelli ha chiesto e ottenuto la condanna a due anni di reclusione, il Gup ha concesso la sospensione condizionale della pena subordinandola al pagamento di 70.000 euro di risarcimento, entro sei mesi, alla parte civile ovvero al nuovo amministratore di sostegno, l’avvocato Marco Poloni tutelato dall’avvocato Alessandro Rovazzani. La somma, però, verrà consegnata ai familiari del giovane che a marzo scorso è morto prematuramente. Aveva 35 anni.

 

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Corriere Adriatico