Ancora danni per le mareggiate. Spiaggia divorata allo stabilimento balneare Pineta beach

La spiaggia del Pineta beach dopo la mareggiata
PORTO RECANATI - Non è solo Scossicci ad assistere, inerme, all’erosione della spiaggia a seguito delle mareggiate. Perché se a nord il problema riguarda la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORTO RECANATI - Non è solo Scossicci ad assistere, inerme, all’erosione della spiaggia a seguito delle mareggiate. Perché se a nord il problema riguarda la forza naturale del mare, la pineta paga invece i danni dell’effetto bordo creato dalle scogliere. Con la rabbia di chi, negli anni passati, vantava una grande spiaggia e ora si ritrova nell’incertezza di non poter accogliere i turisti, Giada Cossu, che gestisce Pineta beach, non ci sta. 

 

 

 
«Il mare ha abbattuto mezza pineta - denuncia Cossu - . Lo chalet è in piedi per miracolo perché la proprietaria (Cossu ha la gestione, ndr) negli ultimi due anni ha investito 50 mila euro per proteggerlo e ripararlo. Nemmeno una settimana fa, l’ultima mareggiata ha mangiato un pezzo in più di spiaggia e di pineta, ora non saprei dove piantare gli ombrelloni e aprire i lettini. Nell’estate 2019 avevamo 40 metri di spiaggia che ci permettevano di allestire quattro file di ombrelloni. Oggi davanti allo chalet c’è un metro e mezzo d’acqua». Come accade anche a Scossicci, la speranza della Cossu è che sia il mare “buono” a riportare un po’ di sabbia: «Spero nella natura - dice - che mi permetta di avere almeno una sola fila di ombrelloni che, con il distanziamento richiesto a causa del Covid, significherebbe comunque una perdita enorme». È stata la proprietaria a proteggere a sue spese lo chalet: «Nel 2010 - dice Giada Cossu -, quando hanno costruito lo stabilimento c’era una bellissima spiaggia. Per dieci anni, d’inverno, venivano posizionati i sacchi di sabbia davanti alla struttura per le normali mareggiate invernali ed erano sufficienti. Poi nel 2019 i lavori hanno portato le scogliere più vicine e dalle prime mareggiate invernali da sud, per l’effetto bordo delle scogliere, ci siamo trovati grossi danni. Tra il 2019 e il 2020 abbiamo passato l’inverno a ricostruire le protezioni che le mareggiate continuavano a distruggere. I lavori sono fermi dallo scorso aprile: stiamo passando un altro inverno di agonie e promesse». Il problema che oggi investe Pineta beach, lo scorso anno riguardava lo chalet Il Vascello, di Manlio Ramadori. Finché le scogliere non avranno interessato tutto il litorale, infatti, il mare sfogherà nella zona dove non sono ancora state installate. I lavori prevedevano in tutto 29 scogliere e mancano solo le ultime cinque. 


«Nel 2019 - dice Ramadori -, la mareggiata di novembre provocò gravi problemi al mio chalet, poi ho risolto con l’arrivo degli scogli, ma il problema è peggiorato verso la pineta. Una soluzione che quest’anno mi ha evitato i danni degli anni scorsi. L’ultima estate ho lavorato con la spiaggia cortissima ed una buca di oltre due metri di dislivello. Sono stato molto penalizzato. Poi pian piano la spiaggia si è ripristinata con le mareggiate buone. Quando si fanno questi interventi - conclude - è necessario avere un progetto per l’intero litorale: se e quando avranno finito con la protezione della pineta e gli scogli arriveranno fino alla foce del fiume Potenza, poi i problemi arriveranno dall’altra parte».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico