Irregolarità nei certificati antincendio dei garage all'Hotel House, 20 persone assolte

L'Hotel House di porto Recanati
PORTO RECANATI - Irregolarità nelle certificazioni antincendio dei garage dell’Hotel House, 20 persone assolte. Si tratta di alcuni dei proprietari delle autorimesse...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORTO RECANATI - Irregolarità nelle certificazioni antincendio dei garage dell’Hotel House, 20 persone assolte. Si tratta di alcuni dei proprietari delle autorimesse che nel 2015 si erano visti sequestrare i garage. Chiesta ed emessa sentenza di assoluzione per tutti. Da quanto emerso nel corso del dibattimento, si sarebbe trattato di una pratica condominiale a cui avrebbe dovuto provvedere l’amministratore di condominio e non i singoli proprietari.

 

Il processo che si è chiuso ieri dinanzi al giudice Barbara Cortegiano nasce da ispezioni effettuate dai vigili del fuoco all’interno del maxi condominio multietnico portorecanatese, nel corso delle quali emerse la mancanza delle certificazioni antincendio e altre situazioni non a norma.

La segnalazione fu fatta all’allora procuratore Giovanni Giorgio che chiese il sequestro dei garage. Nel processo che si è chiuso ieri erano imputate 20 persone (altre posizioni nel frattempo erano state stralciate), nel corso del dibattimento è emerso che la richiesta del rilascio della certificazione antincendio era a carico dell’amministratore di condominio, ma quando fu indetta l’assemblea per discutere questa circostanza l’incontro finì in lite, fu quindi tutto sospeso e l’amministratore si dimise.

Anche il pm Sabina Antognozzi ha chiesto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”. «È stato un lavoro enorme, vista la mole dell’attività investigativa svolta dalla Procura – ha commentato l’avvocato Paolo Carnevali che difende la maggior parte delle persone finite sul banco degli imputati –. Questi condomini si sono visti sequestrati per anni i garage e quando ne riavranno il possesso non si saprà in quali condizioni saranno. C’è da evidenziare che il Comune aveva sin da subito individuato nel condominio, e non nei singoli condomini, il corretto interlocutore». Gli altri proprietari erano difesi, tra gli altri, dagli avvocati Alessandro Brandoni, Filippo Polisena e Gianfranco Borgani.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico