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PORTO RECANATI - «Ci sono due nuotatori dispersi in mare». L’Sos choc di un bagnante è arrivato alla Capitaneria di porto e subito sono scattate le ricerche. Una vera e propria mobilitazione, durata quasi sette ore. Ma alla fine la segnalazione non ha avuto riscontri (non c’era stata alcuna denuncia di scomparsa) e quando erano circa le 20 le operazioni sono state sospese. L’ipotesi di un falso allarme è poi diventata certezza. In serata, infatti, i due nuotatori (di San Severino, entrambi 73enni) hanno contattato la sala operativa della Guardia costiera di Ancona: «Siamo noi quelli che state cercando, stiamo bene». Una vera e propria liberazione.
Il bagnante aveva notato i due settempedani in acqua, percependo una situazione di pericolo che, evidentemente, in realtà tale non era.
I controlli
In azione la Capitaneria e i vigili del fuoco, intervenuti con due motovedette e i sommozzatori. Tutto lo specchio d’acqua è stato passato al setaccio, sono stati sentiti testimoni. Effettuato pure l’ecoscandaglio. Ma nessun riscontro, niente di niente. Nel frattempo è arrivata anche una seconda segnalazione da parte di un altro testimone: «Avevo visto anche io due persone nuotare, parlavano tra loro, non erano affatto in difficoltà». Era emersa pure una pista che portava a un nuotatore anconetano che non rispondeva al telefono: anche in questo caso nessun riscontro (l’uomo si trovava all’estero). La strada del falso allarme ha preso così via via sempre più piede. Anche perché, come detto, nel frattempo non era arrivata alcuna segnalazione di persone scomparse. Ma bisognava fugare ogni dubbio e la task force ha continuato a lavorare incessantemente. Sul posto c’erano anche i carabinieri e i volontari della Protezione civile di Macerata.
La telefonata
E alle 20, quando ormai l’allarme era ufficiosamente rientrato, le ricerche sono state sospese. Poco dopo i nodi del giallo sono stati definitivamente sciolti. I due anziani di San Severino hanno contattato la Guardia costiera, ignari di aver scatenato tutto questo finimondo.
Sul posto c’era anche il sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini, che ha potuto tirare un sospiro di sollievo. «Avevamo sperato in un falso allarme e alle fine è andata proprio così. Siamo intervenuti tempestivamente con la Protezione civile, assistendo a livello logistico Capitaneria di porto e vigili del fuoco». Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico