Querelle sulla sede delle Croci Bianca e Azzurra. Comune di Porto Recanati pronto a chiedere i danni

Sede delle Croci Bianca e Azzurra. Comune di Porto Recanati pronto a chiedere i danni
PORTO RECANATI - Nessun accordo raggiunto tra l’amministrazione Michelini e le due associazioni di volontariato della città, Croce Azzurra e Croce Bianca, presiedute...

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PORTO RECANATI - Nessun accordo raggiunto tra l’amministrazione Michelini e le due associazioni di volontariato della città, Croce Azzurra e Croce Bianca, presiedute rispettivamente da Michele Tetta e Teresa Montali. Il Comune ha chiesto la riconsegna immediata dei locali di via Argentina (storica sede del sodalizio) che dovranno essere messi in vendita.

 

Le due associazioni hanno risposto con la pretesa di due anni di proroga e l’amministrazione ha annunciato di procedere con la richiesta dei danni.

Le perdite


«Per il Comune di Porto Recanati si prospetta un danno incalcolabile che avanzeremo in Tribunale – fa sapere il sindaco Andrea Michelini – il pregiudizio per la sola perdita di chance di vendita supera il milione e mezzo di euro, ma il danno più grave sarà nei confronti dei concittadini che non potranno vedere realizzate le opere pubbliche finanziate proprio coi proventi dell’alienazione». Si è concluso così, lunedì scorso, il tentativo di mediazione obbligatoria attivato dall’amministrazione di Porto Recanati nei confronti delle associazioni sanitarie per ottenere il rilascio dei locali di via Argentina. Ai diversi incontri online, fissati dall’organismo di conciliazione del Foro di Macerat, hanno partecipato da una parte il sindaco Andrea Michelini e l’assessore Lorenzo Riccetti e dall’altra Michele Tetta (presidente della Croce Azzurra e segretario della Croce Bianca), mentre non è comparsa personalmente la presidente Teresa Montali che si è fatta rappresentare dal legale incaricato da entrambe le associazioni. Il Comune ha richiesto l’immediata riconsegna dei locali «per non pregiudicare - spiega l’ente - le possibilità di vendita dell’edificio, inserito da anni nel piano delle alienazioni e i cui proventi andrebbero a finanziare numerose e importanti opere pubbliche. Dall’altra parte, invece, la richiesta delle associazioni è stata di due anni di proroga per ottenere l’accreditamento con l’Asur utile a svolgere i servizi sanitari. Gli occupanti, tra l’altro, hanno già promosso nei confronti dell’ente una domanda di usucapione dei locali. Un comportamento che non è affatto piaciuto all’amministrazione comunale, soprattutto dopo un lungo periodo di confronto in cui il Comune ha più volte chiesto in maniera bonaria la riconsegna delle chiavi ai due sodalizi.

Le parole dell'assessore Riccetti


«La pretesa delle due associazioni – incalza l’assessore Lorenzo Riccetti – è solo strumentale poiché giunge da un’associazione (la Croce Azzurra) indebitata per oltre mezzo milione di euro, che non svolge più da tempo prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale e il cui accreditamento sugli spazi di via Argentina sarebbe inutile in quanto andrebbe comunque rinnovato in caso di cambio sede».

 

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Corriere Adriatico