PORTO RECANATI - Aveva due appartamenti arredati con finiture e arredi di pregio, un posto auto, tre conti correnti e una società con cui gestiva un bar con la moglie. Ieri...
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Era l’1 luglio del 2018 quando i poliziotti avviarono un’intensa attività investigativa per risalire all’identità dello spacciatore che gli aveva ceduto la dose mortale. Mentre gli agenti cercavano di ricostruire il giro di persone frequentato da Giorgetti (sentirono anche un’amica di Tamara, anche lei tossicodipendente che come l’amica morì a settembre per overdose), appurarono che in diverse occasioni il marocchino aveva ceduto stupefacente anche alla giovane maceratese. Mentre proseguivano le verifiche sull’overdose, parallelamente fu aperto un altro filone investigativo incentrato proprio sulla figura di Safhi, un 48enne proveniente dal Marocco che senza studi particolari alle spalle, senza specializzazioni, a Porto Recanati nel giro di pochi anni era riuscito a mettere su un bel po’ di denaro che aveva utilizzato per investimenti immobiliari e non solo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico