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PORTO RECANATI - Uomini e donne dal cuore immenso. Sono i volontari dell’associazione “Porto Recanati Solidale” che da quattro anni è attiva con un denominatore comune: aiutare chi più ne ha bisogno.
«Abbiamo cominciato quasi per caso in occasione del terremoto ad Amatrice del 2016 – è l’amarcord del presidente Giampiero Cappetti del gruppo che conta 260 iscritti, di cui una trentina di soci attivi -. Con l’amico e vicepresidente Gianni Cimmino decidemmo di rimboccarci le maniche per essere di supporto a quelle popolazioni. La città di Porto Recanati ed anche i villeggianti che contribuirono con generosità ci stupirono.
E fu solo l’inizio. «In effetti replicammo la nostra azione di aiuto – ricorda Cappetti, di origini aquilane, dipendente del Brico a Loreto – spostando l’obiettivo sui terremotati marchigiani che si trovavano nei camping della riviera. Nel 2016 iniziammo anche un’azione di supporto con obiettivo i campi profughi siriani che si trovano a circa 20 chilometri da Aleppo. Mi recai lì tra Natale e Capodanno. In Siria sono tornato in altre quattro occasioni, in Bosnia due, mentre agli ospiti dei campi dell’isola greca di Lesbo siamo riusciti ad inviare materiale in tre occasioni». La solidarietà dell’associazione rivierasca è a 360°.
«Pur continuando a supportare i terremotati di Pievebovigliana, Pievetorina, Valfornace, Ussita e gli amici del centro Il Girasole di San Severino con pacchi alimentari ed in occasione delle feste con il dono dei panettoni per rimanere in contatto – prosegue Cappetti -, con il problema del Covid ci siamo impegnati di più nel locale. Abbiamo raccolto alimenti per famiglie in difficoltà di Porto Recanati, Recanati, Castelfidardo, Loreto e Porto Potenza e continueremo a farlo anche nell’anno in corso grazie al Comune, che ha acquistato 6.000 euro di alimenti. La chicca di quest’anno è stata tuttavia il “Regalo sospeso”. Contavamo di collezionare un certo numero di regali per i bimbi di famiglie indigenti che alla fine si è rivelato quasi il doppio, a dimostrazione del grande senso civico dei portorecanatesi. Una signora ha addirittura comperato regali per 80 euro».
Fra le tante azioni una di solidarietà eccezionale. «Abbiamo provveduto ad inviare le protesi per le gambe ed un braccio ad un ragazzino siriano che è stato colpito da un ordigno sganciato da un aereo russo mentre stava giocando con i fratelli in un campo profughi al confine con la Turchia. Vorremmo che i nostri interventi non fossero più necessari in futuro».
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