Pollenza, incarico sismico conferito a uno zoologo, ci sono tre indagati

Il Tribunale
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POLLENZA - Affidano un incarico per accertamenti sismici a uno zoologo-faunista piuttosto che a un geologo, tre componenti della Commissione valutatrice finiscono nei guai. Di recente la Procura ha chiuso le indagini su un bando del Comune di Pollenza, e in particolare sulle modalità di aggiudicazione, rilevando presunte irregolarità nelle procedure di affidamento dell’incarico e contestando al presidente e a due membri della Commissione valutatrice, tutti e tre dipendenti comunali, il reato di abuso d’ufficio.

I fatti contestati risalgono ad aprile dello scorso anno. A finire sotto la lente della magistratura inquirente maceratese è stato l’operato di Federico Canullo, 51 anni, presidente della Commissione valutatrice e responsabile dell’area tecnica del Comune, Marco Orazi, 39 anni, componente e segretario della Commissione nonché istruttore tecnico del Comune e Roberto Del Savio, 53 anni, componente della Commissione e anche lui istruttore tecnico del Comune.
Secondo quanto contestato dal sostituto procuratore Micaela Piredda, i tre dipendenti comunali, ciascuno per la propria qualifica, avrebbero proceduto all’aggiudicazione del bando per l’affidamento di un incarico professionale di microzonizzazione sismica e di Cle (ovvero di Condizione limite per l’emergenza) per il Comune di Pollenza, conferendo l’incarico a uno zoologo-faunista. 
In questo modo avrebbero procurato l’ingiusto profitto patrimoniale al vincitore del bando e conseguentemente avrebbero arrecato agli altri concorrenti un danno ingiusto dovuto alla illegittima - per l’accusa - mancata aggiudicazione del bando. La Commissione, presieduta da Canullo e composta da Orazi e Del Savio, era stata incaricata all’interno dell’Ufficio tecnico comunale di analizzare i punteggi dei candidati. 
Tutti e tre avrebbero quindi dichiarato aggiudicatario diretto un candidato che di professione è zoologo-faunista e per questo motivo, secondo il Pm Piredda, non in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa regionale per l’espletamento dell’incarico, che invece, avrebbe previsto l’affidamento esclusivamente a un geologo. In particolare, un geologo iscritto all’apposito Albo professionale e in regola con i crediti professionali. 
Pesante l’accusa mossa dal sostituto procuratore. Per il Pm l’aggiudicazione sarebbe avvenuta dopo che i tre indagati avevano più volte modificato la graduatoria provvisoria attribuendo in particolare a due candidati punteggi molto inferiori rispetto alle prestazioni e alle attività aggiuntive dichiarate nei curricula e, viceversa, attribuendo punteggi superiori al futuro vincitore.
Il tutto, per il Pm, nonostante le false dichiarazioni che il candidato (che poi avrebbe ricevuto l’incarico) avrebbe fatto al momento della compilazione della domanda di partecipazione. Da quanto contestato, infatti, il candidato avrebbe dichiarato di aver svolto in precedenza indagini geologiche relative al Piano regolatore generale del Comune di Cingoli. 

Sempre secondo quanto appurato nel corso delle indagini gli altri due candidati avrebbero informato del fatto i componenti della Commissione prima dell’aggiudicazione definitiva. Di recente il sostituto procuratore Piredda ha chiuso le indagini preliminari notificando ai tre indagati l’avviso di garanzia. Canullo, Orazi e Del Savio sono difesi dall’avvocato Giovanni Fedeli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico