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POLLENZA Assalti esplosivi ai Bancomat, cinque foggiani condannati. Si è chiuso ieri con condanne da otto mesi a un anno il processo di primo grado a carico di cinque imputati, tutti del Foggiano, accusati a vario titolo di due colpi andati in fumo (e per questo veniva contestato il tentato furto) nel 2017 e nel 2018 ad Apiro e Pollenza.
Sul banco degli imputati c’erano Vito Ferorelli, 48 anni di Cerignola, Rocco Di Gaetano, 68 anni di Orta Nuova, Luca Giordano, 29 anni, Carlo Grossi, 33 anni e Alessandro Capelluto, 27 anni, tutti e tre di Stornara.
La fuga
Per l’accusa Ferorelli e Di Gaetano fuggirono buttando sulla strada dei chiodi a quattro punte che danneggiarono gli pneumatici di quattro auto: due Fiat Multipla, una Volkswagen Golf e una Fiat Punto. Tutti e cinque gli imputati erano invece accusati di un altro tentato furto ai danni di un istituto di credito nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2018 e del porto di una marmotta, un ariete, 36 chiodi saldati, guanti da lavoro, passamontagna, maniche di maglia con due fori centrali e una centralina di auto. Questi due reati furono contestati quando i carabinieri li sorpresero e li arrestarono mentre erano a bordo di un furgone a Casette Verdini di Pollenza (in totale erano in sei, ma per uno la posizione era stata stralciata), per gli inquirenti quella sera l’obiettivo della banda era il bancomat di un istituto di credito della frazione di Pollenza. Il blitz dei carabinieri della Compagnia di Macerata era avvenuto nell’ambito di controlli mirati che i militari stavano effettuando sul territorio a tutela dei cittadini.
La marmotta
Nello specifico quella notte i carabinieri li trovarono in possesso di una marmotta che, se attivata, avrebbe provocato una violentissima deflagrazione. L’ordigno esplosivo, realizzato artigianalmente, infatti conteneva quasi 409 grammi di miscela pirica con tanto di innesco. Nel furgone i carabinieri avevano trovato numerosi altri strumenti per compiere un colpo in un altro istituto di credito. Ieri la discussione: il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto la condanna di tutti gli imputati a pene che andavano dai due anni ai due anni e otto mesi. Il giudice Barbara Angelini ha condannato Ferorelli, Di Gaetano e Grossi a un anno senza sospensione condizionale, mentre Giordano e Capelluto a otto mesi con la sospensione condizionale. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Luca Froldi e Giovanni Quarticelli del foro di Foggia.
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