POLLENZA Assalti esplosivi ai Bancomat, cinque foggiani condannati. Si è chiuso ieri con condanne da otto mesi a un anno il processo di primo grado a carico di cinque imputati, tutti del Foggiano, accusati a vario titolo di due colpi andati in fumo (e per questo veniva contestato il tentato furto) nel 2017 e nel 2018 ad Apiro e Pollenza.
Sul banco degli imputati c’erano Vito Ferorelli, 48 anni di Cerignola, Rocco Di Gaetano, 68 anni di Orta Nuova, Luca Giordano, 29 anni, Carlo Grossi, 33 anni e Alessandro Capelluto, 27 anni, tutti e tre di Stornara. I primi due, Ferorelli e Di Gaetano, erano accusati di aver organizzato il colpo (non andato a buon fine a causa dell’attivazione del sistema d’allarme) allo sportello automatico della filiale di Apiro della Banca di credito cooperativo nella notte tra il 26 e il 27 novembre del 2017. Insieme ad altre persone rimaste ignote, avrebbero tentato di inserire una marmotta (che non è altro che un ordigno esplosivo) o un altro congegno per l’inserimento di gas esplosivo all’interno dello sportello automatico. L’azione però era stata bloccata dall’attivazione del sistema d’allarme che aveva fatto scendere una ghigliottina impedendo ai ladri di inserire alcunché.
La fuga
Per l’accusa Ferorelli e Di Gaetano fuggirono buttando sulla strada dei chiodi a quattro punte che danneggiarono gli pneumatici di quattro auto: due Fiat Multipla, una Volkswagen Golf e una Fiat Punto.
La marmotta
Nello specifico quella notte i carabinieri li trovarono in possesso di una marmotta che, se attivata, avrebbe provocato una violentissima deflagrazione. L’ordigno esplosivo, realizzato artigianalmente, infatti conteneva quasi 409 grammi di miscela pirica con tanto di innesco. Nel furgone i carabinieri avevano trovato numerosi altri strumenti per compiere un colpo in un altro istituto di credito. Ieri la discussione: il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto la condanna di tutti gli imputati a pene che andavano dai due anni ai due anni e otto mesi. Il giudice Barbara Angelini ha condannato Ferorelli, Di Gaetano e Grossi a un anno senza sospensione condizionale, mentre Giordano e Capelluto a otto mesi con la sospensione condizionale. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Luca Froldi e Giovanni Quarticelli del foro di Foggia.
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