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PENNA SAN GIOVANNI - Furto al ristorante e poi una serie di danneggiamenti per fare irruzione all’interno di un bar del centro. Preso il ladro che si muoveva tra un Comune e l’altro e aveva trovato un nascondiglio a casa di un parente. Ma la sua fuga è finita. Nei guai L.G., 49 anni, residente a Fermo. Ora l’uomo, che era già noto alle forze dell’ordine per una serie di precedenti, si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Tutto era cominciato lo scorso 20 maggio quando qualcuno, nottetempo, dopo aver forzato e danneggiato la porta di ingresso di un noto ristorante di Penna San Giovanni, aveva fatto irruzione all’interno.
Dopo aver aperto e messo sottosopra alcuni cassetti del banco pizzeria, aveva aperto il cassetto del registratore di cassa, portando via tutto il denaro contante che era stato lasciato custodito all’interno.
Da qui erano scattate, immediatamente, le indagini da parte dei militari dell’Arma, guidati dal capitano Giulia Maggi. Fondamentali, oltre ai sopralluoghi e ad alcune testimonianze, si sono rivelate le immagini dei sistemi di videosorveglianza, ed in particolare il sistema di spycam del Comune. Gli occhi elettronici, infatti, avevano immortalato una macchina sospetta, sopraggiunta e ripartita in quella zona in un orario che era compatibile con quello in cui erano avvenuti i reati, ovvero tra le 3 e le 4 del mattino. I carabinieri hanno poi ricostruito tutti i vari movimenti del veicolo, una Fiat, scoprendo che l’automobile utilizzata era stata a sua volta oggetto di un furto denunciato qualche giorno prima, il 18 maggio, a Monte Urano.
Alla guida del veicolo c’era un uomo, solo in macchina. Le indagini successive, svolte in collaborazione con i reparti dell’Arma dei Comuni vicini, e in particolare di Fermo, hanno consentito di dare un nome all’uomo individuato, tra l’altro, come si diceva, già noto per precedenti anche specifici, in particolare per furti, danneggiamenti, ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterate/grimaldelli, oltre che reati in materia di stupefacenti.
Concordando con l’esito delle indagini dei carabinieri, il pubblico ministero, in tempi rapidissimi, ha chiesto al Gip del Tribunale di Macerata una misura cautelare a carico dell’indagato, che come si diceva è residente a Fermo. Cosi nei giorni scorsi il giudice ha emesso, nei suoi confronti, un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I carabinieri di Penna San Giovanni hanno allora attivato le ricerche fino a rintracciarlo, nel fine settimana appena trascorso, nel Fermano, a casa di un parente. L.G., queste le sue iniziali, si muoveva da un posto all’altro e anche in questo caso fondamentale è stata la collaborazione tra i carabinieri delle varie stazioni.
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Corriere Adriatico