Cinese regala un sacchetto di mascherine al vicino di casa volontario della Croce Verde

Il sacchetto con le mascherine
MONTECOSARO - Un sacchetto pieno di mascherine lasciato sulla maniglia del portone di casa di un volontario della Croce Verde. Un dono, fatto quasi in punta di piedi, da una...

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MONTECOSARO - Un sacchetto pieno di mascherine lasciato sulla maniglia del portone di casa di un volontario della Croce Verde. Un dono, fatto quasi in punta di piedi, da una famiglia cinese, che da anni vive in Italia. E che si è preoccupata di distribuire ai vicini di casa le mascherine, di cui si ha tanto bisogno in questi giorni e che, il più delle volte, sono difficili da trovare. Tra tanta preoccupazione, angoscia e dolore, il Coronavirus ha avuto un solo merito: quello di abbattere i muri tra vicini di casa. Come è successo l’altro giorno, in una abitazione di Montecosaro. Da una parte un uomo del posto, che spende il suo tempo libero a fare l’autista volontario presso la Croce Verde di Civitanova, dall’altra una famiglia cinese, fino a poco tempo fa silenziosa e diffidente, che gestisce da anni una attività commerciale e sta in Italia da tanto tempo. 

«Vivono al piano di sotto. Sono sempre stati molto discreti, al massimo ci salutiamo – ha raccontato il volontario della Croce Verde, che preferisce restare anonimo, parlando dei suoi vicini cinesi – Ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) ho trovato un sacchetto con dentro delle mascherine, attaccato alla maniglia del mio portone. Un grande gesto, che ho apprezzato molto. Noi in questa abitazione siamo quattro famiglie, compresi loro, e ne hanno date anche alle altre due famiglie. Li ho ringraziati tramite un messaggio su Whatsapp e loro mi hanno risposto: “Non devi preoccuparti, insieme ce la faremo”. Io le ho distribuite a chi ne aveva bisogno ed era rimasto senza. Chissà quanti ne hanno in più e non le danno a chi non ne ha o ne ha più bisogno per becero egoismo. La solidarietà non ha frontiere ma, purtroppo, c’è ancora tanta ostilità nei confronti di queste persone che, invece, ci stanno aiutando». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico