MACERATA - Avrebbe maltrattato la moglie, sperperando denaro ed esponendo la moglie a gravosi debiti, poi, dopo la separazione l’avrebbe perseguitata. Commercialista finisce...
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Le aggressioni nei confronti della moglie sarebbero iniziate nel 2010. Fino al 2015, per l’accusa – ieri sostenuta in aula dal pm Vincenzo Carusi –, il professionista avrebbe abusato della buona fede del coniuge per farle firmare mutui e finanziamenti per 1,3 milioni di euro, esponendo così la donna a gravosi debiti perché, sempre secondo il castello accusatorio, avrebbe dismesso i pagamenti per le parti di sua competenza. Nel 2015 la coppia arrivò al capolinea e si separarono. Da quel momento per il sostituto procuratore che coordinò le indagini, Rosanna Buccini, il commercialista non avrebbe versato alcun contributo al coniuge per il mantenimento dei figli, facendo così mancare i mezzi di sostentamento. Ma avrebbe fatto anche altro. In base a quanto denunciato dall’ormai ex moglie, il professionista avrebbe iniziato a perseguitarla inviandole numerosi messaggi sia sul cellulare sia su social network ma anche per Pec, ingenerandole così un grave timore per la propria incolumità e facendole cambiare le proprie abitudini di vita. Gli atti persecutori sarebbero proseguiti fino a ottobre del 2018. La donna, tramite l’avvocato Riccardo Callea, ieri si è costituita parte civile. Il professionista, tramite il proprio legale, l’avvocato Patrizia Palmieri, invece, respinge ogni addebito. Per la difesa i messaggi alla ex moglie sarebbero stati inviati non per perseguitarla ma per questioni legate alla gestione dei figli, in merito al mantenimento dei minori, il cinquantenne avrebbe fatto un accordo al momento della separazione e lo avrebbe rispettato, mentre per i maltrattamenti, rigetta tutte le accuse. Il gup ha disposto il rinvio a giudizio al prossimo 7 dicembre. Il processo si aprirà davanti al giudice Barbara Cortegiano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico